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News dicembre 2010

La Madonna di Guadalupe a Torino

Messico e Torino affratellati dall’amore di Cristo e della sua benedetta Madre

di Adolfo Orozco Torres*

Il prossimo 12 dicembre 2010 si farà il passo definitivo nella fraternizzazione delle devozioni per le immagini di Nostro Signore Gesù Cristo nella Sacra Sindone e della sua Madre benedetta nella “tilma” di san Juan Diego, poiché in questa data verrà collocata, nella chiesa del Santissimo Sudario, a Torino, un’immagine della Vergine di Guadalupe donata alla Diocesi di Torino dal Centro Messicano di Sindonologia e dall’associazione Unión de Voluntades.

L’immagine è stata consegnata lo scorso 5 maggio, nella cornice della solenne ostensione della Sindone realizzata quest’anno, alla Commissione Diocesana Sindone, di Torino, presieduta da Mons. Giuseppe Ghiberti, che è inoltre il responsabile della Chiesa del Santissimo Sudario, la più importante chiesa specialmente dedicata alla Sacra Sindone, dopo la cattedrale di san Giovanni Battista in cui si conserva la preziosa reliquia della passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, e dal Dr. Bruno Barberis, direttore scientifico della stessa Commissione.

Con questa solenne cerimonia, il 12 dicembre, nell’anniversario delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe a San Juan Diego, dopo 479 anni, saranno affratellati due tra i principali messaggi della nostra fede: la Sacra Sindone, che ci mostra la cruda immagine del corpo del nostro Salvatore, selvaggiamente torturato e morto, e al tempo stesso indizi della sua gloriosa risurrezione, ci parla dell’immenso amore di Dio che consegna il proprio figlio alla morte in croce, per amore di tutti e di ciascuno di noi.

Però, il nostro Salvatore, appeso alla croce, ha voluto lasciarci la Sua benedetta Madre dicendole dall’alto: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19, 26) e da allora Maria è la madre del genere umano, il canale attraverso cui passano tutte le grazie. Ed è nell’immagine di Santa Maria di Guadalupe che il messaggio d’amore della Sacra Sindone si affratella con quello della Vergine di Guadalupe. Attraverso l’amore manifestato da Maria nella sua sacra immagine, si diffondono le grazie che Cristo concede a “tutti gli uomini che su questa terra sono una cosa sola, e tra le stirpi differenti di uomini, a me fedeli” (Nican Mopohua 30, 31) e ci lascia questa consolazione: «Non sono qui io che sono tua madre? […] Non sei forse avvolto nel mio mantello? Tra le mie braccia? Di che altro hai bisogno?» (Nican Mopohua, 119).

Gesù Cristo, con la sua morte risurrezione ci ha riscattato dal peccato e dalla morte, e Santa Maria di Guadalupe ci ottiene le grazie necessarie perché il sacrificio di suo figlio non sia infecondo.

Sindone e Tilma. Gesù e Maria, Madre e Figlio. Un amore che si consegna fino alla morte per i suoi “amici” e un altro Amore che rende efficace e fecondo il sacrificio del Figlio. La Madre, come una volta andò a fare visita a sua cugina, adesso va  dimorare vicino a suo Figlio. La Devozione Sindonico-mariana unirà di più le due nostre diocesi e sarà un elemento fondamentale nella Nuova Evangelizzazione per il secolo XXI.

* Presidente del Centro Messicano di Sindonologia e Coordinatore della Cattedra Scienza e Fede dell’Università Anáhuac di Città del Messico – Nord

 

Fonte: Master in Scienza e Fede, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

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