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Di Lazzaro: alcune ipotesi a favore dell’autenticità della Sindone

sindone

Paolo Di Lazzaro, direttore di ricerca dell’Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, ha pubblicato su Academia.edu un nuovo articolo scientifico con ipotesi a favore dell’autenticità della Sindone.

L’articolo è un estratto dai proceedings dell’International Symposium on High Power Laser Systems, a cui Di Lazzaro ha partecipato con altri ricercatori. Influence of ultraviolet radiation on the color of blood stains embedded in the archaeological textile known as the Shroud of Turin. Influenza delle radiazioni ultraviolette sul colore delle macchie di sangue incorporate nel tessuto archeologico noto come la Sindone di Torino. Questo il titolo dell’articolo, firmato da Paolo Di Lazzaro, Daniele Murra, Paola Iacomussi, Mauro Missori e Antonio Di Lascio.

“Il tessuto archeologico noto come la Sindone di Torino”, si legge nell’abstract,  “è un oggetto controverso sia per ragioni scientifiche che religiose”. Nell’articolo, dopo “una breve introduzione sui dati scientifici sull’età del tessuto e sulla complessità microscopica delle immagini incorporate su di esso”, i ricercatori affrontano le questioni legate al “colore rossastro unico delle macchie di sangue sulla Sindone, che ha catturato l’attenzione di diversi studiosi nel passato decenni”.

Questioni come noto studiate nei decenni da numerosi studiosi, e su cui sono state avanzate molte ipotesi, anche molto discordanti tra loro. Da ipotesi di pittura, alla colorazione dovuta appunto al sangue del Cristo e ad unguenti utilizzati per la sepoltura. Fino ad ipotesi di eventi non comprensibili o quasi dalla scienza attuale, avanzate da alcuni ricercatori. L’abstract spiega che ad oggi  “le prove sperimentali hanno prodotto
risultati incerti, perché i dati non erano sufficienti o perché sono stati ottenuti in vitro”.

In questo articolo, Di Lazzaro e collaboratori spiegano di aver “testato la evenutale validità di due ipotesi, vale a dire l’influenza a lungo termine della luce ultravioletta – UV sul sangue con alta bilirubina, e la presenza di carbossiemoglobina, rispettivamente mediante analisi del colore RGB del sangue ad alta bilirubina dopo irradiazione mediante impulsi laser ad eccimeri ns e lampada UV e dallo studio della riflettanza spettrale delle macchie di sangue sulla Sindone”. Torneremo su questo articolo con maggiori informazioni in questi giorni.

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