Prima l’uomo è divenuto religiosus, poi sapiens: questa la teoria del grande paleontropologo francese Yves Coppens, per il quale gli esseri umani e il simbolismo “sono nati contemporaneamente”; e mentre “non si può pensare che il simbolo sia arrivato dopo l’uomo”, è evidente che “l’uomo è fin da subito un essere simbolico”.
Coppens ne parla in una recente intervista per Avvenire, in cui spiega come l’evoluzione umana sia stata definita attraverso “tre fasi successive. La prima, 70 milioni di anni or sono, avviene con la visione frontale”, dal momento che “prima gli occhi erano laterali”, e ci ha consentito così “la profondità delle tre dimensioni e la percezione dei colori”.
Poi gli esseri umani, circa 10 milioni di anni fa, hanno sviluppato “la posizione eretta, quando l’antenato dell’uomo innalza per la prima volta lo sguardo all’orizzonte e al cielo”. Infine, per poter affrontare i cambiamenti climatici verificatisi 7 milioni di anni dopo, “il cervello degli ominidi supera una soglia di complessità che lo porta a un livello quantitativo e qualitativo superiore. Il pre-umano si trasforma nell’umano”.
Link Avvenire
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