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News marzo 2014

Flame: studiare l’atmosfera con i laser

L’utilizzo delle tecnologie laser per lo studio dell’atmosfera consente di realizzare sperimentalmente eventi nell’atmosfera, ottenendo informazioni e dati fisici normalmente non riproducibili, oltre che difficilmente tracciabili in natura, se non ad esempio “inseguendo” il verificarsi di tali eventi in natura.
Laser particolarmente potenti, consentono ad esempio di simulare e riprodurre le conseguenze dei fulmini, analizzando il modo in cui i gas atmosferici reagiscono fisicamente e chimicamente con fasci di energia lanciati dalla terra verso il cielo.
È ciò che si può ottenere con Flame, il superlaser ad altissima energia progettato e sviluppato nel laboratorio SparcLab dal gruppo GAP-Biophotonics di fisica applicata dell’Università di Ginevra, e dai Laboratori Nazionali di Frascati – LNF dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN.
Lo studio, con le prime analisi realizzate con questo nuovo esperimento, è stato pubblicato in un articolo su Applied Physics B-Laser and Optics. Tra gli autori, il ricercatore dell’INFN Massimo Petrarca, il quale ha recentemente dichiarato: “la tecnologia laser ormai è conosciuta e impiegata comunemente: si usa un laser quando si ascolta un CD o per correggere la miopia, ma l’avvento di laser estremamente potenti, sempre più compatti e con particolari caratteristiche dell’impulso di luce, come Flame, apre la porta a un dominio di utilizzi e applicazioni avanzate”.
Proprio sull’utilizzo di tali strumenti negli studi meteorologici e sul clima, dal 16 al 18 settembre 2013, il GAP-Biophotonics ha organizzato al World Meteorological Organisation – WMO di Ginevra un convegno, LWC2013 – Conference on Laser, Weather and Climate.
Link ANSA

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