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News marzo 2016

Exomars, l’Europa cerca la vita su Marte

exomars_schiaparelli_separating_from_trace_gas_orbiter

exomars_schiaparelli_separating_from_trace_gas_orbiterParte lunedì 14 marzo 2016 la prima fase di una nuova missione spaziale europea, con l’obiettivo di studiare la geologia del pianeta rosso, capire quali rischi presenti per future missioni umane, e cercare eventuali tracce di forme viventi. Coordinato dall’ESA, l’agenzia spaziale europea, questo progetto internazionale vede anche la collaborazione dell’ASI, l’agenzia spaziale italiana.

Denominata ExoMars, in questa prima fase la missione prevede che un vettore porti in orbita attorno a Marte la sonda TGO – Trace Gas Orbiter, equipaggiata con strumenti per analizzare metano e altri gas presenti nell’atmosfera del pianeta, e per mappare le loro fonti di emissione. Tali gas potrebbero già indicare la presenza di una qualche forma di vita su Marte.

La missione prevede anche il rilascio di un modulo EDM – Descent and Landing Demonstrator Module, denominato Schiaparelli in onore dell’astronomo e storico della scienza italiano Giovanni Schiaparelli, morto nel 1910. Questo lander, con a bordo la stazione meteo Dreams e altri sensori e strumenti, si distaccherà dal Trace Gas Orbiter, per poi atterrare sul suolo marziano, dove effettuerà ulteriori analisi.

L’importante contributo italiano alla missione ExoMars prevede tra gli altri strumenti il già citato Dreams, che analizzerà parametri quali il campo elettrico atmosferico, la pressione atmosferica, l’umidità, la velocità e la direzione del vento, la temperatura e la radiazione solare. Il modulo Amelia definirà invece dei modelli dell’atmosfera marziana.

Nel maggio 2018 partirà invece la seconda fase della missione, con il lancio di un razzo che porterà su Marte, nell’area prescelta di Oxia Planum, un rover sviluppato con materiali e tecnologie hardware e software innovative, che gli consentiranno anche di muoversi agevolmente sul suolo marziano; il rover sarà attrezzato con strumenti adatti a sondare e analizzare il suolo di Marte, e a capire se il pianeta abbia ospitato o tuttora ospiti forme di vita.

Nell’immagine, cortesia ASI, la separazione del modulo Schiaparelli dal Trace Gas Orbiter

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