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Stephen Jay Gould e l’armonia possibile tra scienza e religione

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I magisteri non sovrapposti: la visione di Gould per un dialogo rispettoso tra fede e sapere scientifico

Stephen Jay Gould, celebre paleontologo e divulgatore scientifico, esplora in “Rocks of Ages: Science and Religion in the Fullness of Life” (1999) il rapporto tra scienza e religione, proponendo un approccio innovativo e conciliatorio noto come “magisteri non sovrapposti” (Non-Overlapping Magisteria, NOMA). Questo concetto suggerisce che scienza e religione operino in ambiti distinti, ciascuno con una propria autorità e competenza, evitando così conflitti potenzialmente inutili e sterili.

I magisteri non sovrapposti

Secondo Gould, il termine “magistero” si riferisce a un dominio di insegnamento o autorità. La scienza e la religione, pur coesistendo, affrontano domande e sfide diverse:

  • La scienza si occupa di spiegare il mondo naturale, utilizzando il metodo scientifico per esplorare fenomeni osservabili e verificabili. Domande come “Come funziona l’universo?” o “Quali sono le leggi della natura?” rientrano nel suo ambito.
  • La religione, invece, affronta temi legati al significato, alla moralità e al valore dell’esistenza. È l’autorità su questioni come “Qual è lo scopo della vita?” o “Come dovremmo vivere?”

Gould argomenta che i due magisteri, se rispettati nei loro confini, possono coesistere senza scontrarsi, poiché non sono in competizione per rispondere alle stesse domande.

La filosofia alla base di NOMA

Il modello proposto da Gould si oppone sia al conflitto tra scienza e religione, spesso esemplificato nei dibattiti tra evoluzionismo e creazionismo, sia alle visioni che tentano di integrare completamente i due ambiti. Invece, NOMA sottolinea la necessità di riconoscere i limiti di ciascun magistero:

  • Non intrusioni: La scienza non dovrebbe cercare di rispondere a domande morali o esistenziali, così come la religione non dovrebbe tentare di spiegare il funzionamento del mondo fisico.
  • Collaborazione indiretta: Pur mantenendo i loro confini, scienza e religione possono arricchirsi a vicenda. La scienza può offrire strumenti per comprendere meglio il mondo, mentre la religione può fornire un contesto morale per l’uso della conoscenza scientifica.
Un approccio controverso

Il concetto di NOMA ha suscitato opinioni divergenti:

  • Sostenitori: Molti lo vedono come un approccio equilibrato per evitare conflitti e promuovere il dialogo tra scienza e religione.
  • Critiche: Altri, come Richard Dawkins, ritengono che il modello semplifichi eccessivamente il rapporto tra scienza e religione. Dawkins, ad esempio, sostiene che la religione spesso entra nel dominio della scienza, facendo affermazioni sul mondo naturale che possono essere sottoposte a verifica empirica.
Il valore attuale del messaggio di Gould

In un’epoca in cui il dibattito tra scienza e religione rimane acceso, il messaggio di Gould conserva una notevole rilevanza. Promuove la necessità di una reciproca comprensione e del rispetto dei confini tra i due ambiti. La proposta di NOMA non implica una separazione totale, ma piuttosto una convivenza basata sulla consapevolezza dei rispettivi ruoli.

Conclusione

“Rocks of Ages” è un invito a riconsiderare il rapporto tra scienza e religione con una prospettiva di collaborazione e rispetto reciproco. Il concetto di magisteri non sovrapposti rappresenta un contributo importante al dibattito, offrendo un modello che, seppur non esente da critiche, fornisce una base per costruire ponti tra due ambiti fondamentali dell’esperienza umana.

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