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Reinventare il Sacro: una nuova visione di scienza, ragione e religione

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Stuart Kauffman e l’emergenza del divino nella complessità dei sistemi naturali

Nel suo libro “Reinventing the Sacred: A New View of Science, Reason, and Religion”, Stuart Kauffman, scienziato di fama internazionale, propone un’interpretazione radicalmente innovativa del concetto di sacro. Kauffman, noto per i suoi studi sulla complessità e sui sistemi auto-organizzanti, mira a superare il tradizionale riduzionismo scientifico per offrire una prospettiva più ampia sulla natura del divino.

La critica al riduzionismo

Secondo il paradigma riduzionista, ogni fenomeno può essere spiegato scomponendolo nei suoi elementi più semplici. La scienza moderna, in particolare la fisica e la biologia molecolare, ha adottato questo approccio con risultati straordinari nel campo delle scoperte scientifiche. Tuttavia, Kauffman sostiene che questo metodo, seppur potente, non sia sufficiente per comprendere pienamente i fenomeni complessi, come la vita, la coscienza e i sistemi sociali.

L’autore propone invece una visione emergente della realtà, secondo cui alcune proprietà e comportamenti dei sistemi complessi non possono essere previsti o spiegati semplicemente dalle leggi fondamentali della fisica. È in questa imprevedibilità e creatività naturale che Kauffman identifica una nuova forma di sacro.

L’emergenza e il sacro

Il concetto di “emergenza” è centrale nella teoria di Kauffman. In un sistema complesso, nuove proprietà e funzioni possono emergere dall’interazione tra le parti costituenti. Questi fenomeni non sono riducibili né prevedibili sulla base delle singole componenti. Un esempio classico è il cervello umano, in cui la coscienza emerge come risultato delle interazioni neuronali, senza che esista una spiegazione definitiva su come ciò avvenga.

Per Kauffman, questo processo di emergenza rappresenta una manifestazione del sacro. Non si tratta di un sacro trascendente, ma di un sacro immanente, radicato nella natura stessa della realtà. La complessità della vita, l’auto-organizzazione dei sistemi biologici e sociali e la creatività dell’universo sono, secondo l’autore, espressioni di una sacralità che può essere scoperta e celebrata attraverso la scienza.

Una nuova relazione tra scienza e religione

Reinventing the Sacred cerca di riconciliare scienza e religione su nuove basi. Kauffman respinge sia il materialismo riduzionista che il dogmatismo religioso, proponendo invece una visione che valorizza l’intrinseca creatività della natura. Egli invita a vedere il mondo non come una macchina deterministica, ma come un processo continuo di innovazione e trasformazione, che possiede un significato profondo e degno di rispetto.

Questa prospettiva apre la strada a un dialogo più ricco tra scienza, filosofia e spiritualità. Non si tratta di dimostrare l’esistenza di Dio secondo i canoni delle religioni tradizionali, ma di scoprire un senso di meraviglia e sacralità nel funzionamento stesso dell’universo.

Implicazioni etiche e sociali

Il pensiero di Kauffman ha anche importanti implicazioni etiche. Riconoscere il valore del sacro nella natura può spingere a una maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle altre forme di vita. In un’epoca caratterizzata da crisi ecologiche e tecnologiche, questa nuova visione del sacro potrebbe contribuire a promuovere un approccio più equilibrato e rispettoso allo sviluppo umano.

Conclusione

“Reinventing the Sacred” di Stuart Kauffman rappresenta un contributo significativo al dibattito contemporaneo sul rapporto tra scienza e religione. Con un approccio interdisciplinare che integra biologia, fisica, filosofia e teologia, l’autore ci invita a ripensare le nostre concezioni del sacro e del significato ultimo della realtà. In un mondo sempre più complesso, la sua proposta di una sacralità emergente offre una nuova chiave di lettura per comprendere la nostra esistenza e il nostro posto nell’universo.

L’autore

Stuart Alan Kauffman, nato il 28 settembre 1939 a Sacramento, è un medico, biologo teorico e ricercatore americano noto per i suoi studi sull’origine della vita e sui sistemi complessi. Ha conseguito la laurea presso il Dartmouth College nel 1960, successivamente ha ottenuto un BA con lode all’Università di Oxford nel 1963 come Marshall Scholar e, infine, un dottorato in medicina presso l’Università della California, San Francisco, nel 1968.

Nel corso della sua carriera accademica, Kauffman ha ricoperto ruoli di professore presso istituzioni prestigiose come l’Università di Chicago, l’Università della Pennsylvania e l’Università di Calgary. Attualmente è professore emerito di biochimica all’Università della Pennsylvania e membro affiliato dell’Institute for Systems Biology.

Kauffman è riconosciuto per aver introdotto concetti innovativi nel campo della biologia teorica, sostenendo che la complessità dei sistemi biologici e degli organismi derivi non solo dalla selezione naturale darwiniana, ma anche da processi di auto-organizzazione e dinamiche lontane dall’equilibrio. Tra i suoi contributi più significativi vi sono l’uso di reti booleane casuali per studiare le proprietà auto-organizzanti dei network di regolazione genica e la proposta di set autocatalitici collettivi per spiegare l’origine della riproduzione molecolare.

Nel 1987, Kauffman è stato insignito della MacArthur Fellowship per le sue eccezionali capacità creative e contributi nel campo della biologia teorica.

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