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Scienza planetaria : scoperti i Grand Canyon della Luna

gran canyon della Luna

Due enormi canyon lunari, comparabili al Grand Canyon terrestre, si sono formati in meno di dieci minuti a causa di un impatto cosmico.

La scoperta potrebbe essere cruciale per le future missioni Artemis della NASA.

Due giganteschi canyon sulla Luna, paragonabili per dimensioni al Grand Canyon del Nord America, si sarebbero formati in meno di dieci minuti a seguito di un massiccio impatto. Questa scoperta, pubblicata su Nature Communications, fornisce nuove informazioni sulla geologia lunare, fondamentali per le future missioni spaziali, tra cui il programma Artemis della NASA.

La regione dell’impatto Schrödinger

Il bacino da impatto Schrödinger, situato ai margini esterni del più ampio bacino del Polo Sud-Aitken, è una struttura lunare di circa 3,81 miliardi di anni fa. Questo bacino si estende lungo una vasta area di 2.400 chilometri di diametro e presenta numerosi canyon e gole, formati da raggi di detriti espulsi durante il violento impatto che lo ha generato.

Tra queste formazioni, i più imponenti sono il Vallis Schrödinger e il Vallis Planck, lunghi rispettivamente 270 km e 280 km, con profondità di 2,7 km e 3,5 km. Queste caratteristiche geologiche, simili al Grand Canyon terrestre, rappresentano uno dei fenomeni più spettacolari della superficie lunare, ma la loro esatta origine è rimasta a lungo incerta.

Un evento catastrofico ad alta velocità

David Kring, Danielle Kallenborn e Gareth Collins hanno utilizzato fotografie satellitari della superficie lunare per generare mappe dettagliate, che hanno permesso di calcolare la direzione e la velocità del flusso dei detriti espulsi durante l’evento di impatto. I risultati indicano che questi canyon si sono formati in meno di dieci minuti, quando rocce e materiale eiettato hanno attraversato la crosta lunare a velocità comprese tra 0,95 e 1,28 km al secondo.

La quantità di energia necessaria per creare queste formazioni geologiche è stata calcolata come equivalente a oltre 130 volte l’energia contenuta nell’attuale arsenale nucleare mondiale. Questo impatto colossale ha proiettato detriti in maniera asimmetrica, lontano dalla regione polare, un fenomeno che ha modellato il paesaggio lunare circostante.

Canyon lunari e missioni future

Il bacino Schrödinger si trova vicino a una delle zone di esplorazione previste per le prossime missioni Artemis. Questi canyon, oltre a offrire una testimonianza diretta degli impatti cosmici che hanno modellato la Luna, potrebbero fornire informazioni cruciali sulla composizione della crosta lunare e sulle condizioni geologiche dei potenziali siti di atterraggio.

Le missioni Artemis mirano a stabilire una presenza umana sostenibile sulla Luna, e lo studio delle aree intorno al bacino Schrödinger potrebbe essere decisivo per pianificare attività di ricerca e sviluppo di risorse locali. La presenza di formazioni uniche come i canyon Vallis Schrödinger e Vallis Planck rappresenta un’opportunità per comprendere meglio i processi geologici che si verificano in ambienti ad alta energia.

Comprendere la formazione dei bacini d’impatto

I bacini d’impatto sono tra le strutture geologiche più imponenti del Sistema Solare. La loro formazione avviene quando un corpo celeste, come un asteroide o una cometa, colpisce la superficie di un pianeta o di un satellite naturale con una forza immensa. Durante questi eventi, enormi quantità di materiale vengono espulse, creando crateri, canyon e altre formazioni.

Lo studio pubblicato su Nature Communications suggerisce che la distribuzione asimmetrica dei detriti espulsi potrebbe essere un fenomeno più comune di quanto si pensasse, con importanti implicazioni per la comprensione della geologia non solo lunare, ma anche di altri corpi celesti.

Conclusioni

La scoperta dei “Grand Canyon” lunari nei pressi del bacino Schrödinger rappresenta un nuovo capitolo nello studio della geologia del nostro satellite. Questi dati non solo aiutano a comprendere i processi di formazione della superficie lunare, ma offrono anche spunti preziosi per le prossime esplorazioni spaziali.

La ricerca sui bacini d’impatto e sulle strutture ad essi associate continuerà a essere un tema centrale per le future missioni, contribuendo a pianificare con maggiore precisione le attività di esplorazione e le strategie di colonizzazione lunare.

Articolo Nature Communications: Grand canyons on the Moon. DOI 10.1038/s41467-024-55675-z.

Immagine nel titolo: Vista di due grandi canyon lunari che si diramano dal bacino d’impatto Schrödinger, situato vicino al polo sud della Luna sul lato opposto del satellite. La visuale è ripresa dall’orbita, guardando direttamente verso la superficie lunare. Credit NASA/SVS Ernie T. Wright.

Video: cortesia Nature Communications.

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