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Fisica quantistica e teologia : un legame inaspettato. Il libro di John Polkinghorne unisce scienza e fede

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Nel suo saggio Quantum Physics and Theology: An Unexpected Kinship, John Polkinghorne esplora le sorprendenti affinità tra il pensiero scientifico e la riflessione teologica, aprendo nuove prospettive sul dialogo tra scienza e fede.

Quantum Physics and Theology: An Unexpected Kinship” di John Polkinghorne — quando la scienza incontra la fede

Il dialogo tra scienza e fede ha spesso suscitato confronti accesi, diviso opinioni e stimolato riflessioni profonde. Nel suo libro Quantum Physics and Theology: An Unexpected Kinship, il fisico e teologo anglicano John Polkinghorne affronta questo tema con un approccio originale, mostrando come due mondi apparentemente lontani possano condividere sorprendenti punti di contatto.

Un autore dalla doppia vocazione

Polkinghorne non è solo uno scienziato di fama mondiale, già professore di fisica matematica all’Università di Cambridge e membro della Royal Society, ma anche un teologo ordinato sacerdote nella Chiesa anglicana. La sua esperienza unica gli consente di muoversi con competenza tra i linguaggi della fisica teorica e quelli della riflessione spirituale, offrendo un contributo raro nel panorama contemporaneo.

Le somiglianze inaspettate tra fisica quantistica e teologia

Nel libro, Polkinghorne sostiene che sia la fisica quantistica che la teologia affrontano il mistero della realtà, pur partendo da discipline diverse. La fisica quantistica ci ha insegnato a superare l’apparente certezza della meccanica classica, abbracciando il concetto di indeterminazione, complessità e interconnessione profonda tra fenomeni apparentemente distanti.

In modo analogo, la teologia si confronta con la complessità del mistero divino, cercando di comprendere realtà che non possono essere ridotte a semplici formule o spiegazioni lineari. Polkinghorne scrive: “In entrambi i campi, ci troviamo di fronte a verità che trascendono l’immediato e che richiedono umiltà, apertura mentale e capacità di accettare il paradosso.”

Metodo scientifico e ricerca teologica

Una delle parti più interessanti del libro è il confronto tra il metodo scientifico e il metodo teologico. Sebbene la scienza si basi sull’osservazione, sulla sperimentazione e sulla verifica, e la teologia sulla rivelazione e sulla riflessione interpretativa, entrambi i campi condividono un percorso di ricerca: si parte dall’osservazione o dall’esperienza, si sviluppano ipotesi (nel caso della teologia, interpretazioni), e si arriva a una comprensione più profonda della realtà.

Polkinghorne sottolinea: “Scienza e teologia sono entrambe discipline umane che cercano verità più grandi di noi, con strumenti diversi ma con la stessa onestà intellettuale.”

La complementarietà tra scienza e fede

Un altro punto centrale del saggio di Polkinghorne è la complementarietà tra la conoscenza scientifica e quella teologica. La fisica quantistica, con le sue scoperte sulla struttura della materia, sulla natura delle particelle subatomiche e sul comportamento imprevedibile delle onde e delle particelle, ci mostra un universo dinamico e sorprendente.

La teologia, dal canto suo, invita a leggere l’universo come un luogo di senso e relazione, dove il mistero non è un ostacolo ma una porta aperta verso il trascendente.

Un libro per studiosi e curiosi

Quantum Physics and Theology: An Unexpected Kinship è un testo che si rivolge sia agli studiosi di scienza e religione, sia ai lettori curiosi che vogliono scoprire come due linguaggi apparentemente lontani possano incontrarsi e dialogare.

Polkinghorne non semplifica i contenuti scientifici, ma riesce a renderli accessibili, invitando alla riflessione senza cadere nel dogmatismo. Allo stesso modo, la parte teologica è presentata con rispetto per la complessità della fede e con una visione aperta al confronto.

Conclusione

Il libro di John Polkinghorne rappresenta una lettura preziosa per chi desidera esplorare il rapporto tra scienza e fedecon mente aperta e spirito di ricerca. La sua proposta è chiara: non esiste contraddizione tra fisica quantistica e teologia, ma piuttosto un legame inaspettato, un invito a guardare il mistero dell’universo con occhi nuovi e con un approccio capace di integrare conoscenza razionale e dimensione spirituale.

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