Il nuovo volume di Walton aggiorna la serie Lost World e propone una interpretazione teologica innovativa e non letterale della Genesi, aprendo nuove prospettive sul rapporto tra fede ed evoluzione.
Nel 2024, il noto biblista evangelico John H. Walton, docente emerito di Antico Testamento al Wheaton College (Illinois), ha pubblicato New Explorations in the Lost World of Genesis, un nuovo e atteso contributo alla sua fortunata serie “Lost World”. Il volume si presenta come un aggiornamento e una rielaborazione dei temi affrontati nei suoi precedenti libri, in particolare The Lost World of Genesis One (2009) e The Lost World of Adam and Eve (2015), con l’obiettivo di rispondere alle domande più ricorrenti emerse nel dibattito teologico e scientifico sull’origine dell’universo e dell’umanità.
Un approccio non letterale alla Genesi
In New Explorations in the Lost World of Genesis, Walton conferma la sua linea ermeneutica: il testo biblico della Genesi non deve essere letto come un resoconto scientifico della creazione, ma come una narrazione teologica radicata nella cultura del Vicino Oriente antico. L’autore invita i lettori a contestualizzare il racconto biblico secondo le categorie cognitive dell’epoca, evitando di sovrapporre modelli moderni alle Scritture.
Secondo Walton, la Genesi 1 non descrive la creazione dei materiali, ma piuttosto l’attribuzione di funzioni e significato a ciò che già esiste: una visione che si allontana sia dal creazionismo letterale, sia dall’evoluzionismo riduzionista. In questo modo, egli cerca una terza via, compatibile con la fede cristiana e con le scoperte della scienza contemporanea.
Evoluzione e teologia: un dialogo possibile
Uno dei punti di forza del nuovo volume è il tentativo di superare il falso conflitto tra scienza e religione. Walton analizza con rigore il significato dei termini e dei concetti presenti nei primi capitoli della Genesi, mostrando come questi non entrino in conflitto diretto con le teorie evolutive, a patto di comprendere correttamente il messaggio biblico.
Tra i temi affrontati nel libro:
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la funzione della narrazione mitico-teologica nella Bibbia;
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il concetto di “ordine” come chiave interpretativa della creazione;
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il ruolo dell’uomo come immagine di Dio in un contesto funzionale, non materiale;
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la relazione tra Adamo, Eva e l’umanità come categorie teologiche e non necessariamente storiche;
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la compatibilità tra fede cristiana e approccio scientifico al cosmo.
Walton sottolinea che credere nella rivelazione biblica non implica il rifiuto della scienza, ma richiede un discernimento serio tra i generi letterari, le intenzioni del testo e il contesto culturale della sua redazione.
Un volume pensato per studiosi, credenti e curiosi
Il libro è scritto in uno stile accessibile ma rigoroso, ed è rivolto a un pubblico ampio: teologi, studenti di teologia, insegnanti di religione, ma anche laici interessati a comprendere meglio il significato profondo dei testi biblici e il loro rapporto con la cultura contemporanea.
Con New Explorations in the Lost World of Genesis, John H. Walton continua il suo impegno nel promuovere una fede ragionata, aperta al confronto e radicata nella Scrittura, ma attenta anche al contributo delle scienze naturali e umane. Un’opera che si inserisce a pieno titolo nel dibattito moderno su creazione, evoluzione, Bibbia e verità.
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