La storica delle religioni Elaine Pagels torna nel 2025 con un nuovo saggio di grande rilevanza, Miracles and Wonder: The Historical Mystery of Jesus, un’opera che esplora in profondità i racconti evangelici di miracoli e della nascita verginale di Gesù.
Un viaggio intellettuale e spirituale tra fede, mito e storia.
Elaine Pagels, nota internazionalmente per i suoi studi sui testi cristiani antichi e per aver contribuito a rendere accessibili al grande pubblico i Vangeli gnostici, affronta nel suo ultimo libro una questione centrale nella storia del cristianesimo: il significato e le origini dei miracoli attribuiti a Gesù e del dogma della nascita verginale.
Pubblicato nell’aprile 2025 da Knopf (Penguin Random House), Miracles and Wonder propone una lettura storica e culturale delle narrazioni evangeliche, collocandole nel contesto teologico e politico del I secolo.
I miracoli come strumenti teologici
Nel mondo antico, i racconti di guarigioni, resurrezioni e prodigi non erano rari. Figure religiose e carismatiche venivano spesso presentate come taumaturghi. In questo contesto, secondo Pagels, i miracoli attribuiti a Gesù servivano a sottolineare la sua autorità divina e a distinguerlo dagli altri predicatori dell’epoca.
L’autrice evidenzia come questi episodi non siano semplici resoconti storici, ma testi redatti con un preciso intento teologico: rafforzare la fede delle comunità cristiane delle origini e rispondere alle sfide poste dalla cultura greco-romana e dal giudaismo rabbinico emergente.
La nascita verginale : fede e necessità narrativa
Uno dei capitoli centrali del libro è dedicato alla nascita verginale di Gesù, narrata nei Vangeli di Matteo e Luca ma assente in Marco e Giovanni. Pagels osserva come questa narrazione si sia probabilmente sviluppata in un secondo momento per confermare la natura divina di Gesù e rispondere a voci critiche sulla sua origine.
Secondo la studiosa, la nascita verginale non è solo un elemento teologico, ma anche uno strumento narrativo potente per riaffermare l’identità messianica di Gesù in un ambiente culturale dove le nascite miracolose erano associate a figure eroiche e semidivine.
Una lettura che interroga anche il presente
Il valore di Miracles and Wonder non risiede solo nell’approccio filologico e storico dell’autrice, ma anche nella sua capacità di sollevare domande attuali: cosa cerchiamo oggi nei racconti sacri? In che modo le narrazioni religiose possono ancora ispirare, consolare o dividere in un mondo dominato dalla razionalità e dalla scienza? Pagels non offre risposte dogmatiche, ma propone una riflessione aperta sul modo in cui il passato continua a plasmare il nostro sguardo sul divino.
Un’opera destinata a credenti e non credenti
Pur mantenendo una prospettiva accademica, Pagels scrive con uno stile chiaro e accessibile, capace di coinvolgere tanto i lettori credenti quanto quelli scettici. Miracles and Wonder non intende negare la fede, ma proporre una lettura più consapevole delle Scritture, mostrando come esse siano frutto di una storia complessa e stratificata.
La studiosa americana invita il lettore a distinguere tra l’esperienza di fede personale e la costruzione storica dei testi, mostrando come queste due dimensioni possano coesistere senza contraddirsi.
Accoglienza e impatto culturale
Il libro ha ricevuto ottime recensioni su testate come The New Yorker e The Atlantic, che ne hanno apprezzato la capacità di coniugare rigore accademico e sensibilità spirituale. Alcuni lo hanno definito «una guida essenziale per comprendere le origini della narrativa cristiana» e «una riflessione attuale sulle radici della fede cristiana».
Conclusione
Elaine Pagels, con Miracles and Wonder, offre una nuova prospettiva sul Gesù storico e sulle origini del cristianesimo. Il suo lavoro invita a riflettere sul significato profondo delle narrazioni evangeliche, senza rinunciare alla fede ma integrandola con una consapevolezza critica e storica. Un libro imprescindibile per chi si interessa al dialogo tra fede e ragione, tra spiritualità e scienza storica.
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