Nel luglio 2024, la conferenza IRAS ha esplorato il significato dell’essere umano nel cosmo, integrando scienze naturali, sociali e discipline umanistiche.
Nel luglio 2024 si è svolta una nuova edizione dell’Institute on Religion in an Age of Science (IRAS), una delle conferenze internazionali più longeve e significative dedicate al dialogo tra scienza e religione. L’evento, che si tiene tradizionalmente ogni anno negli Stati Uniti, ha riunito scienziati, teologi, filosofi, sociologi e studiosi di varie discipline, con l’obiettivo di esplorare il ruolo e il significato dell’umanità in un contesto cosmico.
Il tema di quest’anno si è focalizzato sull’integrazione tra scienze naturali, scienze sociali e discipline umanistiche, proponendo una riflessione approfondita e interdisciplinare sul posto dell’essere umano nell’universo, alla luce delle più recenti scoperte scientifiche e delle antiche domande esistenziali. Un approccio che ha confermato lo spirito originario dell’IRAS, fondato nel 1954, e oggi più che mai attuale in un’epoca di crisi ambientali, sviluppi tecnologici rapidi e trasformazioni culturali globali.
Tra i relatori della conferenza IRAS 2024 figurano esperti di cosmologia, astrobiologia, neuroscienze, etica, filosofia della mente e spiritualità, in un confronto aperto e rispettoso che ha toccato anche temi come la vita intelligente nell’universo, l’evoluzione della coscienza, l’intelligenza artificiale, e le sfide etiche della scienza contemporanea. Un’attenzione particolare è stata data all’esperienza religiosa e al senso del sacro in un’epoca dominata dalla razionalità scientifica, con l’intento di costruire ponti tra razionalità e fede, tra conoscenza e contemplazione.
La conferenza ha ospitato anche laboratori, tavole rotonde, momenti di meditazione e attività artistiche, in linea con la visione olistica dell’IRAS, che promuove un’interazione profonda tra mente, corpo e spirito. Un modello che incoraggia una comprensione integrale dell’umano, aperta al mistero e alla meraviglia, ma saldamente ancorata a dati empirici e riflessioni critiche.
L’IRAS 2024 ha inoltre sottolineato l’urgenza di una responsabilità collettiva per il futuro del pianeta, riaffermando il valore del pensiero religioso e filosofico come risorsa per orientare l’etica pubblica e le scelte politiche. Come hanno affermato più relatori, la scienza non è neutrale, e ha bisogno di un orizzonte di senso e di un dialogo costante con le altre forme del sapere umano.
L’evento si è concluso con una call to action rivolta a studiosi, educatori, leader religiosi e politici, affinché si promuova un approccio collaborativo, critico e aperto, capace di affrontare le grandi sfide del nostro tempo – dal cambiamento climatico alle disuguaglianze sociali, dalla gestione dell’IA alla ricerca di significato.
Per maggiori informazioni sulla conferenza e sui prossimi eventi organizzati dall’Institute on Religion in an Age of Science, è possibile visitare il sito ufficiale www.iras.org.
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