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Alan Turing, genio della matematica e padre dell’informatica : l’anniversario della sua tragica morte

Alan Turing

Il 7 giugno 1954 moriva uno dei più grandi intelletti del XX secolo, la cui eredità continua a plasmare la scienza, la tecnologia e l’etica

Il 7 giugno 1954 Alan Mathison Turing veniva ritrovato senza vita nella sua casa di Wilmslow, nel Cheshire. Aveva solo 41 anni. La causa ufficiale della morte fu avvelenamento da cianuro, in quella che fu considerata un’apparente forma di suicidio. Tuttavia, le circostanze non sono mai state del tutto chiarite. A settantun anni dalla sua scomparsa, il mondo ricorda Turing come uno dei padri fondatori dell’informatica moderna, un eroe di guerra rimasto troppo a lungo nell’ombra, e una vittima della discriminazione istituzionalizzata.

Il genio visionario della computazione

Alan Mathison Turing nacque a Londra il 23 giugno 1912. Fin da ragazzo mostrò una mente brillante, capace di collegare la logica formale con intuizioni filosofiche profonde. Dopo aver studiato al King’s College di Cambridge e poi a Princeton, negli Stati Uniti, pubblicò nel 1936 il rivoluzionario saggio On Computable Numbers. In questo lavoro, Turing descrisse per la prima volta il concetto di macchina universale – oggi nota come Macchina di Turing – un modello astratto di calcolo che avrebbe posto le basi teoriche per lo sviluppo dei computer digitali.

L’idea che un meccanismo logico potesse simulare qualsiasi processo computabile rappresentò una vera e propria rivoluzione scientifica, anticipando di decenni l’attuale intelligenza artificiale. La portata filosofica di questa intuizione ha avuto un impatto che va oltre la matematica e l’informatica, influenzando la riflessione moderna su intelligenza, mente e coscienza.

Alan Turing Enigma crittografia

Enigma, la guerra e il film che ha raccontato la verità nascosta

Oltre al pensiero teorico, Turing mise il suo genio anche al servizio dell’umanità durante la Seconda guerra mondiale. Arruolato nell’unità di crittoanalisi dell’Intelligence britannica a Bletchley Park, fu determinante nel decrittare i codici generati dalla macchina Enigma, utilizzata dai comandi tedeschi per comunicazioni militari top secret. Il suo lavoro permise di decifrare quotidianamente i messaggi crittografati dei nazisti, anticipando le mosse nemiche e contribuendo a numerose vittorie alleate, dall’Atlantico all’Africa.

Gli storici concordano nel ritenere che il contributo di Turing e del suo team abbia accorciato la durata della guerra di almeno due anni, salvando milioni di vite. Eppure, per decenni, il suo nome non fu associato a questi risultati, poiché vincolato al segreto militare.

La straordinaria vicenda di Turing è stata portata al grande pubblico grazie al film The Imitation Game (2014), diretto da Morten Tyldum e interpretato da Benedict Cumberbatch. Il film ricostruisce non solo le sfide tecniche della decodifica di Enigma, ma anche il dramma umano e la persecuzione che Turing subì a causa della sua omosessualità. Sebbene con alcune licenze narrative, il film ha contribuito a far conoscere la sua figura a livello globale, restituendogli la visibilità che la storia gli aveva negato.

Il prezzo dell’originalità : persecuzione e silenzio

Nonostante l’enorme contributo scientifico e militare, la vita di Turing fu segnata da una tragica ingiustizia. Nel 1952 venne perseguito per la sua omosessualità, all’epoca considerata un reato nel Regno Unito. Invece di affrontare la prigione, accettò la “castrazione chimica” tramite somministrazione di estrogeni. Una misura disumana, che portò a gravi effetti collaterali fisici e psicologici.

Due anni dopo, Turing fu trovato morto. Accanto al suo letto, una mela intinta nel cianuro.

La riabilitazione postuma e il riconoscimento universale

Solo decenni dopo la sua morte, Alan Turing ha ricevuto il riconoscimento che gli era dovuto. Nel 2009, il Primo Ministro Gordon Brown ha presentato le scuse ufficiali del governo britannico per il trattamento riservato a Turing. Nel 2013 è arrivata la grazia reale da parte della Regina Elisabetta II. Dal 2021 il suo volto compare sulla banconota da 50 sterline.

La figura di Turing è diventata emblematica non solo per i progressi scientifici, ma anche per la riflessione etica sulla libertà individuale, i diritti civili e il rapporto tra sapere e potere.

Un’eredità che va oltre la scienza

Turing è ricordato oggi come uno dei pionieri dell’intelligenza artificiale. Fu tra i primi a domandarsi se una macchina potesse “pensare”, introducendo il celebre “Test di Turing”, ancora oggi discusso nei dibattiti su AI, coscienza e mente artificiale.

In questo senso, il suo lascito attraversa le frontiere della scienza e tocca questioni profonde, come la natura dell’intelligenza, il ruolo della tecnologia nella società e l’etica nell’uso della conoscenza.

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