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Filosofia dell’Intelligenza Artificiale, del postumano e della trascendenza nel saggio di Meghan O’Gieblyn

God Human Animal Machine Meghan O'Gieblyn

In uscita l’edizione italiana di God, Human, Animal, Machine, il saggio di O’Gieblyn che esplora i confini tra intelligenza artificiale, postumano e trascendenza.

Una riflessione sulla nostra idea di essere umani nell’era delle macchine intelligenti.

Sta per arrivare in Italia, nell’estate 2025, l’attesa traduzione di God, Human, Animal, Machine, acclamato saggio della scrittrice e filosofa americana Meghan O’Gieblyn. Pubblicato originariamente in inglese nel 2021, il volume si è imposto come un testo di riferimento per chi voglia riflettere sulle trasformazioni del pensiero contemporaneo nell’era dell’intelligenza artificiale e del postumano.

O’Gieblyn propone una prospettiva personale e lucida, a metà strada tra filosofia, autobiografia e critica culturale, interrogando questioni come: cosa significa essere umani? Dove finisce la nostra umanità e inizia la macchina? E come possono le religioni, o la stessa idea di trascendenza, sopravvivere a un mondo sempre più ibridato con la tecnologia?

Filosofia, fede e Intelligenza Artificiale : un dialogo necessario

L’autrice attinge al suo stesso percorso esistenziale — cresciuta in un ambiente cristiano conservatore, e poi approdata a studi laici e filosofici — per decostruire le metafore e i linguaggi con cui parliamo di tecnologia. Il titolo stesso (God, Human, Animal, Machine) rimanda a categorie classiche della filosofia occidentale, mostrando come la rivoluzione digitale stia mescolando i confini un tempo ritenuti intoccabili.

Tra riferimenti a figure come Alan Turing, Teilhard de Chardin e ai movimenti del transumanesimo, Meghan O’Gieblyn esplora il rischio che la tecnologia digitale diventi una forma di “soteriologia laica”, promettendo salvezza e trascendenza in modi che richiamano antiche visioni religiose.

Un percorso intellettuale che attraversa scienza e spiritualità

Meghan O’Gieblyn accompagna il lettore lungo un viaggio che attraversa scienza, spiritualità e cultura digitale, ricostruendo le radici profonde dell’idea di trascendenza, dal mito religioso alle promesse della Silicon Valley. L’autrice mostra come, dietro la corsa all’intelligenza artificiale e alle tecnologie del miglioramento umano, continui a pulsare un desiderio antico: superare i limiti della condizione umana e aspirare a forme di eternità. Questa tensione, sottolinea O’Gieblyn, merita di essere interrogata con onestà filosofica, senza cedere a ingenue utopie.

Uno sguardo critico sul futuro dell’Intelligenza Artificiale

Il testo invita a considerare la tecnologia non soltanto come uno strumento neutro, ma come un ambiente culturale che modella la nostra visione del mondo e di noi stessi. O’Gieblyn mette in guardia contro una fiducia eccessiva nelle macchine, sottolineando la necessità di preservare un senso di responsabilità etica e di consapevolezza umana. Il saggio, così, diventa anche una riflessione sulla libertà e sul rischio di ridurre la complessità della persona a meri algoritmi o a funzioni computazionali.

Una prospettiva interdisciplinare per il dibattito contemporaneo

God, Human, Animal, Machine si distingue anche per l’approccio interdisciplinare, capace di unire filosofia, storia delle religioni, neuroscienze e studi culturali. Meghan O’Gieblyn propone una lettura che supera la separazione rigida tra scienza e fede, mostrando come le grandi domande sull’identità, sul significato e sul destino umano rimangano centrali anche nell’era digitale. Il libro invita studiosi, teologi, scienziati e semplici lettori a dialogare su come governare in modo etico e responsabile le nuove tecnologie, evitando di ridurre la persona a un oggetto di calcolo o a un semplice insieme di dati.

L’edizione italiana: perché è importante

L’arrivo della traduzione italiana di God, Human, Animal, Machine nell’estate 2025 rappresenta un’occasione preziosa per rilanciare anche nel nostro Paese il dibattito su intelligenza artificiale, postumano e filosofia della tecnica. In un contesto in cui l’IA permea sempre di più la vita quotidiana — dalla sanità alla scuola, dall’etica al lavoro — il libro di O’Gieblyn aiuta a mettere in discussione facili entusiasmi e a recuperare uno sguardo critico, radicato nella tradizione filosofica ma aperto a nuove forme di pensiero.

Un invito a ripensare l’umano

In ultima analisi, God, Human, Animal, Machine non offre facili risposte ma pone domande radicali:

  • siamo disposti a riconoscere la nostra vulnerabilità anche di fronte a macchine “intelligenti”?

  • la speranza religiosa e la fede possono dialogare con un mondo tecnologico che ridefinisce persino la coscienza?

  • fino a che punto possiamo e vogliamo delegare alle macchine la nostra stessa capacità di giudizio morale?

Domande che, oggi più che mai, meritano di essere ascoltate, in una società sempre più tentata dal mito di un’onnipotenza digitale.

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