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Cometa 3I/ATLAS : difesa planetaria attivata per l’oggetto interstellare anomalo

Cometa 3I Atlas difesa planetaria

La cometa interstellare 3I/ATLAS presenta caratteristiche insolite e sarà osservata dalla difesa planetaria: nessun rischio per la Terra, ma una opportunità unica per la scienza

’arrivo dell’oggetto interstellare 3I/ATLAS (noto anche come C / 2025 N1) ha acceso un acceso dibattito scientifico e mediatico. Scoperto il 1° luglio 2025 dal sistema Asteroid Terrestrial‑impact Last Alert System (ATLAS), l’oggetto ha destato subito grande interesse per le sue caratteristiche anomale e per il fatto che la International Asteroid Warning Network (IAWN) — rete globale per la difesa planetaria — ha deciso di attivare una campagna di osservazione dedicata.

In questo articolo approfondiremo cosa sappiamo fino ad oggi su 3I/ATLAS, perché è sotto osservazione, quali anomalie presenta e quali implicazioni ne derivano per la comunità scientifica e per il pubblico.

1. Cos’è 3I/ATLAS e perché è speciale

3I/ATLAS è catalogata come un oggetto interstellare, ossia proveniente da al di fuori del Sistema Solare. Nello specifico, viene definita “cometa aliena” in quanto mostra caratteristiche proprie delle comete (chioma, coda, attività di sublimazione), ma con parametri e comportamenti insoliti.

Si tratta del terzo oggetto interstellare mai rilevato — dopo 1I/ʻOumuamua nel 2017 e 2I/Borisov nel 2019.

La IAWN ha segnalato che questa è la prima volta che un oggetto interstellare entra in un programma di osservazione specifica per la difesa planetaria: pur non essendo considerato un pericolo d’impatto per la Terra, è un’occasione rara per testare le capacità di sorveglianza.

2. Le anomalie rilevate

Tra gli aspetti che hanno suscitato maggiore interesse ci sono:

  • La traiettoria dell’oggetto è molto improbabile rispetto ai parametri tipici delle comete del Sistema Solare.

  • La composizione sembra mostrare presenza significativa di nichel e una forte polarizzazione negativa della luce riflessa, elementi rari nel contesto delle comete conosciute.

  • Il comportamento della coda: inizialmente era rivolta verso il Sole (anti-coda), ma successivamente si è osservato un cambio di direzione, che ha alimentato speculazioni su possibili manovre non naturali.

Queste anomalie non significano automaticamente che l’oggetto sia qualcosa di artificiale o ostile: la maggior parte degli astronomi è convinta che si tratti di una cometa “naturale”, seppure insolita.

3. Perché la difesa planetaria è intervenuta

La IAWN, che include agenzie spaziali come NASA e ESA, tipicamente monitora “Near Earth Objects” (NEO) — asteroidi o comete che possono avvicinarsi alla Terra.

Nel caso di 3I/ATLAS, la motivazione dell’attivazione è duplice:

  • Approfittare della lunga osservabilità dell’oggetto per migliorare le tecniche astrometriche e di traiettoria nelle comete, che sono più difficili da monitorare rispetto agli asteroidi “puntiformi”.

  • Fare un test operativo di “difesa planetaria” con un oggetto interstellare, per prepararsi a scenari futuri in cui oggetti non convenzionali potranno avvicinarsi al nostro Sistema Solare.

È importante ribadire che non è stato rilevato alcun rischio di impatto con la Terra: 3I/ATLAS passerà a molte decine di milioni di chilometri dal nostro pianeta.

4. Le speculazioni: astronave o cometa naturale?

Una parte del dibattito pubblico è alimentata da affermazioni più audaci, come quelle del fisico e astronomo Abraham ‘Avi’ Loeb (università di Harvard University), che attribuisce una probabilità del 30-40 % al fatto che 3I/ATLAS non sia un oggetto completamente naturale, ipotizzando perfino che possa trattarsi di un’astronave aliena.

Loeb suggerisce che una manovra di tipo “manovra di Oberth” al perielio — il punto di massima vicinanza al Sole — potrebbe dare all’oggetto un’accelerazione artificiale.

Dall’altra parte, la NASA ha preso posizione in modo più prudente: secondo il suo responsabile scientifico per i piccoli corpi del Sistema Solare, l’oggetto “sembra una cometa, fa cose da cometa, assomiglia moltissimo … alle comete che conosciamo”.

5. Quando e come osservarla

  • Il perielio di 3I/ATLAS è previsto per il 29 ottobre 2025, momento in cui l’oggetto raggiungerà il massimo avvicinamento al Sole.

  • Successivamente, la campagna di osservazione della IAWN è programmata tra il 27 novembre 2025 e il 27 gennaio 2026, con telescopi terrestri e spaziali mobilitati per tracciare la traiettoria, lo sviluppo della chioma e della coda, e le emissioni d’acqua o gas.

  • Anche se non sarà visibile ad occhio nudo, gli appassionati e gli osservatori potranno seguire i dati e le immagini fornite dagli osservatori professionali.

6. Perché serve allo “studio del futuro”

L’importanza di seguire 3I/ATLAS non è soltanto “curiosità” spaziale: ha implicazioni più ampie per la scienza e per la società:

  • Migliora la preparazione operativa per la difesa planetaria: in un futuro potrebbe essere fondamentale saper identificare e reagire a oggetti con traiettorie insolite o origini esterne.

  • Offre indizi sulla formazione e composizione degli oggetti interstellari e, dunque, sull’origine dei sistemi stellari diversi dal nostro. Le anomalie chimiche suggeriscono che la “cometa media” non è un modello unico.

  • Solleva domande sulla nostra percezione dell’universo e della vita oltre il Sistema Solare: anche se l’ipotesi “astronave” rimane altamente speculativa, accende l’interesse verso l’esplorazione spaziale e la ricerca di fenomeni rari o imprevisti.

7. Conclusione

3I/ATLAS rappresenta una occasione unica per la comunità astronomica e per il pubblico: un corpo celeste inusuale, proveniente dallo spazio profondo, che sfida in parte le nostre conoscenze e stimola l’attività di osservazione e difesa planetaria.

Pur non essendo una minaccia attuale per la Terra, il suo monitoraggio serve come esercitazione e banco di prova per strumenti, metodi e protocolli futuri. Ed è proprio in questo senso che il suo valore è più che scientifico: è strategico.

Immagine: elaborazione artistica realizzata con Intelligenza Artificiale.

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