Alla Franciscan University di Steubenville il 24 e 25 ottobre 2025 si è svolta la conferenza della Society of Catholic Social Scientists, dedicata al dialogo tra fede e ragione nelle scienze sociali cattoliche
Il 24 e 25 ottobre 2025 si è svolta alla Franciscan University of Steubenville (Ohio, USA) la 33ª edizione della conferenza annuale della Society of Catholic Social Scientists (SCSS). L’evento, considerato il principale appuntamento dell’associazione, ha riunito docenti, ricercatori e professionisti cattolici attivi nei campi della sociologia, del diritto, della scienza politica, della storia, della filosofia e della teologia.
Il filo conduttore di questa edizione è stato il rapporto tra fede e ragione come chiave per comprendere e rinnovare la vocazione intellettuale dei cattolici impegnati nel mondo accademico e sociale.
Una riflessione in un contesto complesso
La SCSS, fondata da Stephen Krason, si presenta come l’unica organizzazione interdisciplinare cattolica nel campo delle scienze sociali negli Stati Uniti. La conferenza 2025 ha voluto riaffermare la necessità di una ricerca che non rinunci alla fede come dimensione fondamentale, specialmente in un panorama accademico spesso dominato da prospettive secolarizzate.
Il dibattito ha toccato temi di forte attualità, sottolineando come questioni politiche, economiche e culturali non possano essere comprese appieno se si esclude la dimensione trascendente della persona e della società.
I temi trattati nella conferenza
Durante le due giornate si sono svolte 33 sessioni e tavole rotonde, con un ampio spettro di argomenti:
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il dialogo tra filosofia politica e teologia, con particolare attenzione a integralismo, liberalismo e religione politica;
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la dottrina sociale della Chiesa e alcune questioni economiche emergenti;
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la libertà educativa e il dibattito sulla school choice negli Stati Uniti;
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la questione del “giusto salario” nella tradizione sociale cattolica;
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il rapporto tra pensiero cattolico e fondazione americana.
L’insieme dei temi ha mostrato l’approccio interdisciplinare della SCSS, che intende integrare le diverse prospettive accademiche in una visione unitaria del sapere, alla luce della dottrina sociale della Chiesa.
Fede e ragione : una sfida sempre attuale
La riflessione sul rapporto tra fede e ragione è stata al centro di più interventi. Diversi relatori hanno evidenziato come il pensiero contemporaneo tenda a separare rigidamente i due ambiti, rischiando di ridurre la ricerca a mero tecnicismo o a ideologia. La SCSS ha ribadito che la vera ricerca, senza perdere rigore metodologico, trae beneficio dal riconoscere la dimensione trascendente dell’essere umano.
Questa prospettiva richiama anche il magistero di Pio XI, al quale l’associazione dedica il suo premio più prestigioso, il “Pope Pius XI Award”, riconoscendo la sua insistenza sulla necessità di una autentica “scienza sociale cattolica”.
Risultati e prospettive
La conferenza si è rivelata un momento significativo di confronto e di rete per ricercatori e docenti cattolici. Ha offerto spunti su come la dottrina sociale della Chiesa possa tradursi in politiche pubbliche, programmi educativi e ricerca scientifica, mantenendo sempre l’attenzione al bene comune.
Uno dei messaggi emersi con più forza è stata la necessità di formare nuove generazioni di studiosi cattolici che sappiano coniugare la competenza accademica con la testimonianza della fede. Non si tratta di chiudere la ricerca in un recinto confessionale, ma di mostrare che fede e ragione sono alleate nel servizio alla società.
Con la 33ª conferenza nazionale, la Society of Catholic Social Scientists ha confermato il suo ruolo di riferimento per chi intende coltivare un pensiero sociale cattolico rigoroso e aperto al dialogo interdisciplinare.
In un mondo segnato da crisi etiche, polarizzazioni culturali e sfide globali, l’iniziativa di Steubenville ha mostrato che il contributo degli scienziati sociali cattolici può essere decisivo per una cultura del bene comune più solida e radicata nella verità.
Immagine: elaborazione artistica realizzata con IA.
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