Le ferite osservabili sull’immagine del corpo dell’Uomo della Sindone, non sono ovviamente riferibili solamente all’inchiodamento di mani e piedi al legno della croce, o al colpo di lancia nel torace, o alla corona di spine.
Sono ben visibili i segni di una ripetuta flagellazione, per un numero presumibile di colpi inferti superiore alla pena normalmente applicata ai condannati a questo tipo di supplizio; appaiono ferite molto profonde, attribuibili inoltre a diversi tipi di flagello; i Romani utilizzavano ad esempio flagelli terminanti con ossi o palline di piombo, più adatti a percuotere, o anche con una sorta di ganci ad l, più adatti a ferire e lacerare la pelle e i tessuti sottostanti. Più di uno di questi differenti strumenti dovrebbe essere stato utilizzato eseguendo la condanna che avrebbe dovuto essere alternativa alla crocifissione.
Di questi e altri argomenti collegati parlerà a Roma mercoledì 19 febbraio il professor Antonio Cassanelli,in una conferenza dal titolo Introduzione. la Flagellazione.
Promosso da Istituto Scienza e Fede e Othonia, nell’ambito del Diploma in Studi Sindonici dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, l’evento si svolgerà dalla ore 17.30 presso l’Aula Tesi, in via degli Aldobrandeschi, 190.
Link conferenza
La flagellazione di Gesù, una conferenza
![Flagelli](https://i0.wp.com/www.srmedia.info/wp-content/uploads/2014/02/flagelli lowres.jpg?fit=566%2C372&ssl=1)
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.