“Se l’accelerazione è il problema, allora forse la risonanza è la soluzione.” Questa è la tesi centrale del libro di Hartmut Rosa Resonanz: Eine Soziologie der Weltbeziehung – Risonanza: Una sociologia del rapporto con il mondo. Il libro, che può essere considerato il manifesto di una sociologia della vita buona, affronta anche il tema del rapporto degli esseri umani con la fede e la religione.
Rosa sostiene che misurare la qualità della vita umana in termini di risorse, opzioni e momenti di felicità non è sufficiente. Dobbiamo invece concentrarci sul nostro rapporto con il mondo, poiché questo rapporto definisce la nostra esistenza ed è basato sulla stabilità delle relazioni di risonanza.
Per supportare questa tesi, Rosa esplora le diverse modalità attraverso cui ci relazioniamo al mondo, dall’atto di respirare alle visioni culturalmente diverse del mondo. Successivamente, esamina sfere concrete dell’esperienza e dell’azione umana, come la la religione e la fede, la famiglia, la politica, il lavoro, lo sport, e l’arte, in cui gli individui cercano la risonanza. Tuttavia, sempre più spesso, questa risonanza sembra sfuggire loro. Questo è in gran parte dovuto alla logica crescente della modernità, che contribuisce a un rapporto disturbato con il mondo, sia a livello individuale che collettivo.
Rosa sostiene che le principali crisi della società contemporanea, come la crisi ecologica, la crisi democratica e la crisi psicologica, possono essere comprese attraverso la teoria della risonanza. La sua sociologia delle relazioni globali offre una panoramica completa della modernità, basata sul concetto di risonanza storicamente realizzata. Questo approccio ambizioso cerca di fornire le basi per una teoria critica rinnovata della società moderna.
Hartmut Rosa, nato nel 1965, è professore di sociologia generale e teorica presso l’Università Friedrich-Schiller di Jena e direttore del Max-Weber-Kolleg a Erfurt. Per i suoi lavori ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Tractatus-Preis, il Premio Erich Fromm e l’Anello d’Onore Paul Watzlawick.
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