Evoluzione: la trasformazione genetica che ha modellato umani e scimmie.
Un recente studio pubblicato sulla rivista Nature ha offerto spunti rivoluzionari sulla base genetica della perdita della coda durante l’evoluzione di umani e scimmie antropomorfe, gettando luce su uno dei cambiamenti corporei più distintivi nel percorso evolutivo che ha portato agli ominidi e ad altre scimmie. Questa ricerca non solo svela meccanismi genetici precedentemente sconosciuti ma solleva anche interrogativi sulle implicazioni di questa trasformazione per la salute umana.
La mancanza di coda negli ominoidi, che include umani, chimpanzé, gorilla, oranghi e giboni, contrappone questi esseri a molte altre specie di primati. Bo Xia, Jef Boeke, Itai Yanai e i loro colleghi hanno condotto uno studio che punta a risolvere il mistero genetico dietro la perdita della coda in questi organismi.
Il ruolo dell’elemento Alu nel gene TBXT.
I ricercatori hanno identificato un elemento genetico specifico degli ominoidi, inserito nel gene TBXT, noto per essere coinvolto nello sviluppo della coda negli animali dotati di questo appendice. Questo elemento ha portato alla produzione di una nuova isoforma proteica che, quando modellata nello sviluppo embrionale del topo, interrompe l’allungamento della coda. Questo suggerisce un contributo diretto di tale elemento alla perdita o alla riduzione della coda negli umani e nelle scimmie.
Implicazioni sulla salute: i difetti del Tubo Neurale.
L’analisi ha rivelato che la presenza dell’isoforma TBXT priva di esoni può aumentare la probabilità di difetti del tubo neurale, una condizione che colpisce circa 1 neonato su 1000. Questo risvolto suggerisce che l’evoluzione senza coda potrebbe aver avuto un costo adattativo, rappresentato dalla maggiore suscettibilità a difetti quali la spina bifida.
Conclusioni e riflessioni future.
Questo studio non solo arricchisce la nostra comprensione dell’evoluzione degli ominoidi ma pone anche le basi per future ricerche sui legami tra evoluzione, genetica e salute umana. La scoperta dell’elemento Alu nel gene TBXT e del suo ruolo nell’evoluzione senza coda apre nuove prospettive sulla complessa trama dell’evoluzione umana e sulla nostra continua lotta contro le malattie congenite.
In definitiva, la ricerca evidenzia come l’evoluzione, pur essendo un motore di adattamento e di cambiamento, possa comportare delle compromissioni. Questa conoscenza non solo approfondisce il nostro understanding delle origini umane ma sottolinea anche l’importanza di studiare l’evoluzione per comprendere meglio le condizioni mediche contemporanee.
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