Scienza, fede, ragione, informazione. Direttore Paolo Centofanti

News 2024

Scoperta archeologica rivela la presenza umana più antica in Europa

Strumenti paleolitici in Ucraina Occidentale suggeriscono una migrazione umana da est a ovest circa 1,4 milioni di anni fa.

Una recente ricerca pubblicata su Nature ha portato alla luce straordinari artefatti in un sito archeologico in Ucraina, stimati attorno agli 1,4 milioni di anni fa, rappresentando così la prova più antica e sicuramente datata della presenza umana in Europa. Questi ritrovamenti gettano luce sull’arrivo dei primi umani nel continente e sulla direzione dei loro spostamenti.

La comprensione della migrazione degli ominini, i nostri antenati diretti, in Eurasia è stata da lungo tempo al centro di intensi dibattiti scientifici. Si pensa che gli ominini siano arrivati in Eurasia tra i due e un milione di anni fa, ma la datazione precisa è stata complicata a causa della scarsità di siti archeologici di quell’età, appartenenti al periodo Paleolitico.

Il sito di Korolevo, situato nell’Ucraina occidentale, è stato un punto di riferimento per gli strumenti del Paleolitico fin dagli anni ’70 e si trova tra i siti più settentrionali di questo periodo. Tuttavia, una datazione precisa è sempre mancata fino ad ora.

Roman Garba e i suoi colleghi hanno utilizzato un metodo di datazione basato sul decadimento dei nuclidi cosmogenici per determinare l’età esatta dei sedimenti in cui sono stati sepolti gli artefatti di Korolevo, come gli strumenti in pietra. La stima suggerisce che questi strumenti potrebbero essere vecchi circa 1,4 milioni di anni. Gli autori hanno anche studiato l’adattabilità dell’habitat negli ultimi 2 milioni di anni, suggerendo che gli antichi ominini probabilmente sfruttavano i periodi interglaciali più caldi per colonizzare siti a latitudini più elevate, come Korolevo.

Posizionato geograficamente tra il Caucaso e il sud-ovest dell’Europa, noti per essere stati occupati dagli ominini rispettivamente circa 1,8 milioni e 1,2 milioni di anni fa, Korolevo occupa uno spazio chiave sia temporalmente che spazialmente. Questa datazione colloca Korolevo al centro, fornendo supporto all’ipotesi a lungo sostenuta ma precedentemente non dimostrata, che l’Europa sia stata colonizzata da est verso ovest.

Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della migrazione umana preistorica ma pone anche le basi per ulteriori ricerche sulle modalità di espansione umana e sull’adattamento ai diversi ambienti nel corso dei millenni. La continua esplorazione e analisi dei siti archeologici come Korolevo è fondamentale per svelare i misteri delle nostre origini e del nostro sviluppo come specie.

Lascia una risposta