Scienza, fede, ragione, informazione. Direttore Paolo Centofanti

News febbraio 2010

SRM, la comunicazione di Scienza e Fede

SRM – Science and Religion in Media

L’analisi dell’informazione e la comunicazione sul rapporto tra scienza e fede

L’importanza del rapporto tra scienza, fede e filosofia e della sua ricerca della verità, e la considerazione del ruolo informativo che possono avere i media, hanno spinto il Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ad istituire un Gruppo di Studio per l’analisi dell’informazione della comunicazione, accogliendo e ridefinendo congiuntamente un progetto presentato da Paolo Centofanti, che ne è divenuto il Direttore.

SRM – Science and Religion in Media, ha iniziato le sue attività nel settembre 2006, inaugurando un blog (www.srmediait.blogspot.com), che rapidamente è cresciuto divenendo un network blog, e si è poi sviluppato anche in un sito web: www.srmedia.org.

Con oltre 520 pagine pubblicate, 360 notizie pubblicate e oltre 1000 segnalate, e 127 Newsletters, il sito SRM in questi tre anni ha portato avanti la sua attività di informazione ed analisi. Oltre alle notizie, eventi, recensioni, ecc. offriamo il nostro database di ulteriori notizie (di terze parti), links, documenti, immagini e video su questi temi.

Parallelamente, stiamo portando avanti delle collaborazioni con altre organizzazioni, istituzioni e iniziative come Metanexus, GRIS, Centro Studi Oriente Occidente, Euresis, Istituto Veritatis Splendor, Korazym, Il Giornale di Bioetica.

Offriamo alcune delle notizie più significative dello scorso Anno Accademico.

Paolo Centofanti, Direttore SRM – Science and Religion in Media

2009, Anno Internazionale dell’Astronomia e doppio anniversario darwiniano, tra eventi, notizie e qualche sorpresa nel rapporto tra scienza e fede

Il 2009 vede cadere tre grandi ricorrenze, importanti per la storia della ricerca scientifica, e per il loro significato nei rapporti tra scienza e fede. Si celebrano, con iniziative internazionali, i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin, e i 150 anni dalla pubblicazione del suo libro “L’Origine delle Specie”. Inoltre, il 2009 è stato dichiarato dall’ONU Anno Internazionale dell’Astronomia, per celebrare i 400 anni dalla prima scoperta scientifica realizzata con il telescopio, nel 1609 da Galileo Galilei.

E proprio grazie al moltiplicarsi delle iniziative sulla figura, il pensiero e le vicende dello scienziato Pisano (che dal 1800 in poi era assurto a presunto simbolo di una inconciliabile frattura tra ricerca scientifica e religione, e tra mondo scientifico e Chiesa cattolica in particolare), e su alcuni altri grandi temi quali l’evoluzione umana, il pensiero di Darwin e le sue possibili declinazioni, in dialogo o anche in compatibilità con la Fede in un Dio Creatore, questo 2009 si sta definendo come un anno di “riconciliazione ufficiale” tra Scienza e Fede, per quanto alcuni mezzi di informazione sembrino ancora ignorarlo.

Già a novembre del 2008, il fisico John Polkinghorne, in un’articolo su L’Osservatore Romano, (Le goffe contraddizioni dello scientismo) spiegava che “il dibattito sul rapporto tra scienza e fede non farà alcun progresso se chi vi partecipa non avrà maturato la convinzione che la questione della verità è essenziale tanto per la religione quanto per la scienza”, e che se “la religione non ha l’accesso alla prova assoluta delle proprie credenze”, “non lo possiede neanche la scienza”.

Un approccio ragionevole, come ci ha spiegato più volte Papa Benedetto XVI fin dal suo primo anno di pontificato, invitandoci ad ampliare gli orizzonti della ragione, della filosofia e della stessa religione, con la consapevolezza che la scienza e la religione possano purificarsi vicendevolmente dai propri dogmi.

E durante l’Angelus del 21 dicembre 2008 proprio il Pontefice aveva annunciato l’Anno dell’Astronomia, parlando anche dell’importanza simbolica del solstizio d’inverno, facendo notare che “Piazza San Pietro è anche una meridiana”, e ricordando quindi “la funzione dell’astronomia nello scandire i tempi della preghiera”, come, appunto, proprio quello per la recita dell’Angelus.

Dopo il Convegno STOQ 2009 Biological Evolution. Facts and Theories, svoltosi presso la Pontificia Università Gregoriana dal 3 al 7 marzo 2009, che ha presentato le posizioni dei teorici e studiosi più accreditati, sulle possibili ipotesi dell’evoluzione umane e delle origini dell’uomo, un’ultima conferma, se fosse stato necessario, l’ha mostrata nei giorni scorsi il Cardinale Giovanni Lajolo, Governatore della Città del Vaticano, recandosi a giugno in visita con una delegazione al CERN di Ginevra, accolto dai responsabili del centro di ricerca, il più grande e importante al mondo nella fisica delle particelle. Un evento per alcuni forse sorprendente, certamente tale da suscitare l’attenzione di molti, ma che per qualche ragione sembra essere stato quasi completamente dimenticato dai media.

Paolo Centofanti


John Polkinghorne e le contraddizioni dello scientismo

SRM, 10 novembre 2008

Fonte: L’Osservatore Romano

John Polkinghorne, fisico e sacerdote della Chiesa Anglicana, vincitore del Premio Templeton nel 2002, pubblica sulla rivista Vita e Pensiero, una analisi (ripresa dall’Osservatore Romano) del rapporto tra scienza e religione.

Lo studioso, dopo un excursus sulla storia della scienza e la propria esperienza di scienziato e religioso, citando il progetto Science and Spiritual Quest (da lui diretto e sostenuto dalla John Templeton Foundation), che vuole investigare su un possibile equilibrio tra scienza e religione, si domanda se sia possibile “sperare in una sorta di filosofia e teologia della scienza che, intellettualmente onesta, sia capace di integrare i due sistemi”, e spiega che “non c’è conflitto fra scienza e religione – almeno quella cristiana – e non c’è stato neanche in passato”; prova ne sia che “tutti i pionieri della scienza moderna appartenevano alla cultura cristiana o giudaica”.

Esiste però “un conflitto tra la religione e l’ateismo” che, “abbandonato il credo materialistico”, oggi segue “il fisicalismo”, secondo cui “le scienze morali devono sottostare ai criteri metodologici della fisica” e cerca quindi “di usare il prestigio della scienza per sostenere una visione ateistica del mondo”, che però “si contraddice da sola”, come ad esempio per la questione del libero arbitrio umano.

Il fisico spiega che “il dibattito sul rapporto tra scienza e fede non farà alcun progresso se chi vi partecipa non avrà maturato la convinzione che la questione della verità è essenziale tanto per la religione quanto per la scienza”, e che se “la religione non ha l’accesso alla prova assoluta delle proprie credenze”, “non lo possiede neanche la scienza”.


Papa Benedetto XVI sull’Astronomia, nel solstizio d’inverno

La dimensione cosmica del Natale

SRM, 30 dicembre 2008.

Fonti: L’Osservatore Romano, Repubblica, Asia News, Radio Vaticana, Avvenire (DISF)

La festa del Natale – ha ricordato Papa Benedetto XVI nell’Angelus del 21 dicembre scorso – “è legata al solstizio d’inverno, quando le giornate, nell’emisfero boreale, ricominciano ad allungarsi”. Una coincidenza che ha anche un altro significato più importante, perchè ci mostra che Gesù “trasfigura ed accende l’universo in attesa”, e che quindi il Natale ha una “dimensione cosmica”, oltre a quella “storica”.

Il Pontefice ha fatto notare che “Piazza San Pietro è anche una meridiana”. Questo ci ricorda “la funzione dell’astronomia nello scandire i tempi della preghiera”, come, appunto, proprio quello per la recita dell’Angelus.

Il Santo Padre ha poi rammentato l’anno dell’astronomia, salutando “tutti coloro che parteciperanno a vario titolo alle iniziative” per queste celebrazioni, e ricordando che tra i suoi predecessori “vi sono stati cultori di questa scienza (l’astronomia), come Silvestro II, che la insegnò, Gregorio XIII, a cui dobbiamo il nostro calendario, e san Pio X, che sapeva costruire orologi solari”.

“Se i cieli – quindi – secondo le belle parole del salmista, ‘narrano la gloria di Dio’ (Sal 19,2), anche le leggi della natura, che nel corso dei secoli tanti uomini e donne di scienza ci hanno fatto capire sempre meglio, sono un grande stimolo a contemplare con gratitudine le opere del Signore”.

Teorie evolutive e Creazione: un nuovo punto di partenza?

Il Convegno STOQ “Evoluzione Biologica. Fatti e Teorie”

SRM, 12 marzo 2009

Fonte: SRM, STOQ Congress 2009 Biological Evoluton. Facts and Theories

Il convegno (che si è svolto dal 3 al 7 marzo 2009 presso la Pontificia Università Gregoriana), come ha dichiarato nella sua relazione di apertura il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Mons. Gianfranco Ravasi, costituisce “un evento particolarmente importante nei rapporti tra scienza e fede”, e rappresenta “una esigenza sempre più ribadita”, quella del confronto e del dialogo tra di esse, “perché nessuno di questi due approcci è di sua natura capace di esaurire la complessità, la vastità di questo orizzonte che è il mistero-uomo o il mistero-Universo”.

Mons. Ravasi ha invitato a “incrociare gli sguardi a livello soggettivo”, tra ricerca scientifica e religione, perché “è necessario che teologi e scienziati si guardino a viso aperto, si ascoltino, abbiano un confronto sereno”. Un atteggiamento necessario però anche da un punto di vista “oggettivo”, perchè “questi sguardi esaminano la realtà da angolazioni diverse, sono letture diverse della stessa realtà”.

Sono però necessari “il riconoscimento della diversità degli approcci”, e il “rispetto dei diversi statuti epistemologici”, evitando di “cedere alla miseria della ‘hybris’ integralistica, dell’arroganza esclusivistica. L’incrociare gli sguardi – ha ammonito – esclude la prepotenza, la prevaricazione, la prevalenza esclusiva”, e la consapevolezza Per far ciò, occorre la consapevolezza che “noi non tanto abbiamo la verità, intesa come possesso oggettivo, ma siamo nella verità, che ciò trascende ci supera, ci avvolge”.

Gli errori sono possibili, e ci sono stati (come Mons. Ravasi ha spiegato in un’intervista per SRM), che sarà pubblicata nei prossimi giorni) da entrambe le parti,’ e come “la fede, se non è pensata, è nulla, è vuoto”, così le teorie darwiniane sono divenute progressivamente ideologie, assolute e totalizzanti, pretese cpome valide anche in ambiti sociali e politici: “La teoria scientifica da discutere secondo lo statuto scientifico – ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura – si è trasformata progressivamente in un sistema ideologico interpretativo dell’intera realtà umana, passando oltre il suo ambito specifico. Ed ecco, per esempio, il sorgere di quella assurdità, a mio avviso, che è il darwinismo sociale”.

Ravasi ha anche ricordato il decimo anniversario dell’Enciclica Fides et Ratio: ”Fede e ragione – ha affermato – si ritrovano su un territorio analogo, anche se i loro percorsi sono differenti”; l’intelligenza infatti “ha percorsi diversi, non c’e’ un unico percorso: c’e’ il rigore scientifico, c’e’ la logica formale, ma ci sono anche altri percorsi conoscitivi e intellettuali, come la filosofia e la teologia ma anche l’arte e la poesia, ciascuno con i propri statuti, con i propri metodi, con la propria coerenza”. E ha ricordato che è stato San Paolo a garantire “per sempre nel cristianesimo il diritto di pensare: egli fonda per sempre la fiducia che la fede non ha nulla da temere dal pensiero”.

Darwinismo e biologismo esasperato

SRM, 29 maggio 2009

Fonti: L’Osservatore Romano, Euresis

Mons. Fiorenzo Facchini spiega su L’Osservatore Romano come, per quanto l’evoluzione sia certa, e sia “difficile contestare che siano avvenute per processi naturali delle trasformazioni che hanno portato in alcune direzioni a forme di vita via via più complesse”, ciò nonostante “tali processi non siano generalizzabili e ancora non siano ben definiti”. E spesso accade che “le discussioni vadano molto al di là dell’aspetto scientifico, perché finiscono per coinvolgere l’ambito filosofico e teologico”.

Uno degli aspetti problematici nel rapporto tra teorie evolutive e fede in un Dio creatore, è nel fatto che “alcuni studiosi vogliono estendere la teoria darwiniana della evoluzione a una visione della realtà che renderebbe superfluo qualunque riferimento a cause trascendenti”. Questo mentre “molti – tra cui i cristiani – ritengono che l’uomo non sia soltanto un corpo, ma sia arricchito dall’anima spirituale, una convinzione che si basa sul ragionamento ed è confermata dalla fede”. Una idea e una convinzione che “non rappresenta una intrusione della teologia nel campo della scienza, come a volte viene impropriamente rilevato da alcuni, ma è richiesta dalla riflessione filosofica, prima che dalla fede”.

Il “caso Galileo”

Il convegno dell’Istituto Stensen e le possibili interpretazioni di una vicenda che divideva scienza e religione

SRM, 2 giugno 2009

Fonti: L’Osservatore Romano, Libero News, Radio Vaticana

Dal 26 al 30 maggio si è svolto a Firenze il convegno internazionale Il caso Galileo. Una rilettura storica, filosofica, teologica, organizzato dall’Istituto Stensen per celebrare il 2009, Anno Internazionale dell’Astronomia, e il 400centesimo anniversario delle prime scoperte astronomiche con l’uso del cannocchiale, realizzate proprio da Galileo nel 1609.

Con l’obiettivo di analizzare il “caso Galileo” in una prospettiva interdisciplinare e alla luce delle più recenti scoperte storiche, e di ridefinire un più sereno rapporto tra scienza e fede, l’evento ha riunito alcuni tra i principali esperti internazionali. Con l’auspicio, sottolineato da P. Ennio Brovedani, direttore della Fondazione Stensen, che “la memoria del passato e la corretta contestualizzazione della vicenda galileiana” contribuiscano “sicuramente a favorire le condizioni per un rapporto di collaborazione e serenità tra la Chiesa e le istituzioni di ricerca”.

Per l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, il “caso Galileo” è stato “Un doloroso malinteso che è stato erroneamente interpretato come il riflesso di una opposizione costitutiva fra scienza e fede”, ma “oggi vi sono tutte le premesse per un riesame sereno e obbiettivo del caso”.

La fede incontra la scienza al CERN di Ginevra

SRM, 10 giugno 2009

Fonte: MSNBC News – Associated Press

Nei giorni scorsi una delegazione Vaticana, guidata dal Cardinale Giovanni Lajolo, Governatore della Città del Vaticano, ha visitato il CERN di Ginevra, dove sta per partire nuovamente il Progetto LHC (link SRM).

La visita è stata l’opportunità per un vero incontro ufficiale tra scienza e fede. Il Cardinal Laiolo ha potuto anche seguire un corso intensivo in fisica delle particelle, offerto dal prof. Edward Witten (Princeton University) teorico “di frontiera”, impegnato nei tentativi di unificare la teoria delle relatività generale di Albert Einstein con la fisica dei quanti.

Ha poi tenuto un breve discorso proprio sulla possibile armonia tra scienza e fede, spiegando che “La Chiesa non ha mai paura della scienza, perchè siamo convinti che tutta la verità deriva da Dio”, e dichiarandosi convinto che la scienza potrà “correggere alcune delle nostre opinioni” sulle sacre scritture e sulla fede”, ed aiutare “la nostra fede a purificare sé stessa”, mentre “la fede allo stesso tempo sarà in grado di ampliare gli orizzonti dell’uomo, che non può rinchiudersi solamente negli orizzonti della scienza.”

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