Scienza, fede, ragione, informazione. Direttore Paolo Centofanti

Eventi 2017, Eventi settembre 2017

Il fisico McDonald spiega la scienza e come si vince un Premio Nobel

Professore Emerito del Dipartimento di Fisica della Queen’s University di Kingston, in Canada, lo studioso ha tenuto lunedì 11 settembre 2017 all’università di Cagliari una lectio magistralis per docenti e studenti dell’ateneo, parlando della ricerca sui neutrini e la materia oscura, e di quanto questi ambiti di indagine scientifica siano importanti per capire le origini e lo sviluppo dell’universo.

Proprio grazie alla scoperta della massa dei neutrini, Arthur Bruce McDonald ha vinto nel 2015 il Premio Nobel per la Fisica con il giapponese Takaaki Kajita. Introdotta dal Rettore Maria Del Zompo, la lezione dal titolo Understanding our Universe from Deep Underground – Capire il nostro universo dal la profondità del sottosuolo, ha dato al fisico canadese l’opportunità di spiegare ai ragazzi e ragazze presenti in aula anche quali siano i segreti per avere successo nella propria carriera scientifica.

Prima di tutto è necessario divertirsi, ha spiegato, perché “La scienza può essere un grande divertimento”, e la stessa “perfezione delle leggi che regolano il tutto affascina e sorprende anche noi scienziati”. McDonald ha spiegato alla platea anche che “per vincere un Premio Nobel è necessario scegliere bene i propri collaboratori”.

Dopo il Nobel, lo studioso si è occupato di ricerca sulla materia oscura con il progetto DarkSide, e del progetto internazionale ARIA, basato proprio in Sardegna, e realizzato dall’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. McDonald, collaborando con l’Università di Cagliari, ha curato tra l’altro la realizzazione dell’impianto di purificazione del gas Argon nella miniera di Seruci, una delle sedi del progetto

Coordinato da Cristian Galbiati, professore alla Princeton University nel New Jersey e ricercatore all’INFN di Milano, il progetto Aria estrae dalla miniera di Seruci gas rari quali argon, ossigeno e azoto, che verranno utilizzati in ambiti medici e scientifici. Coinvolge attualmente circa 250 scienziati e 60 istituzioni in 15 Nazioni. Immagine: opera di Bengt Nyman, fonte Wikipedia.

Lascia una risposta