Con questa festività del Natale e l’inizio del 2019, si conclude un anno in cui si è molto parlato del rapporto tra scienza e fede. Un rapporto che può essere compreso e reso equilibrato solo in una logica di dialogo e confronto tra due differenti domini di conoscenza e di visione della realtà. Fede e scienza, appunto. E arriva un nuovo anno dove il confronto tra fede e ragione sarà al centro della riflessione culturale e del dibattito intellettuale. Vogliamo celebrare queste festività con le parole pronunciate da Papa Francesco nell’omelia per la Solennità del Natale del 24 dicembre 2017.
“Nel Bambino di Betlemme, Dio ci viene incontro per renderci protagonisti della vita che ci circonda. Si offre perché lo prendiamo tra le braccia, perché lo solleviamo e lo abbracciamo. Perché in Lui non abbiamo paura di prendere tra le braccia, sollevare e abbracciare l’assetato, il forestiero, l’ignudo, il malato, il carcerato – cfr Mt 25,35-36. […] In questo Bambino, Dio ci invita a farci carico della speranza. Ci invita a farci sentinelle per molti che hanno ceduto sotto il peso della desolazione che nasce dal trovare tante porte chiuse. In questo Bambino, Dio ci rende protagonisti della sua ospitalità”. Papa Francesco, Omelia nella Solennità del Natale del Signore, 24 dicembre 2017. Rafael Pascual LC, direttore Istituto Scienza e Fede, direttore Master in Scienza e Fede. Paolo Centofanti, direttore SRM – Science and Religion in Media, direttore Fede e Ragione.
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