Così Papa Francesco nella Lettera per l’Ostensione straordinaria della Sindone avvenuta Sabato Santo in diretta Facebook e sul sito web Sindone.org.
Questa ostensione straordinaria in versione social era stata voluta da Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, per dare ai fedeli l’opportunità di pregare davanti alla Sindone. Vedi Sabato Santo: preghiera straordinaria davanti alla Sindone. “Ho appreso, caro Fratello – scrive Papa Francesco a monsignor Nosiglia – che il prossimo Sabato Santo Ella presiederà una celebrazione nella cappella che custodisce la Sacra Sindone, la quale, in via straordinaria, sarà resa visibile a tutti coloro che parteciperanno alla preghiera mediante i mezzi di comunicazione sociale”.
Papa Francesco esprime il proprio “vivo apprezzamento per questo gesto, che viene incontro alla richiesta del popolo fedele di Dio, duramente provato dalla pandemia di coronavirus”. Il Pontefice ha voluto unirsi spiritualmente alla preghiera “rivolgendo lo sguardo all’Uomo della Sindone, nel quale riconosciamo i tratti del Servo del Signore, che Gesù ha realizzato nella sua Passione: «Uomo dei dolori che ben conosce il patire […]. Egli – scrive il Pontefice – si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori […]. È stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53,3.4-5)”.
Papa Francesco: riusciamo a scorgere i volti dei nostri fratelli e sorelle malati, o vittime delle persecuzioni, nel volto dell’Uomo della Sindone.
“Nel volto dell’Uomo della Sindone – ha scritto il Pontefice nella propria lettera all’arcivescovo di Torino – vediamo anche i volti di tanti fratelli e sorelle malati, specialmente di quelli più soli e meno curati; ma anche tutte le vittime delle guerre e delle violenze, delle schiavitù e delle persecuzioni”. Papa Francesco sottolinea che “come cristiani, alla luce delle Scritture, noi contempliamo in questo Telo l’icona del Signore Gesù crocifisso, morto e risorto.”
A Gesù, continua il Papa – “ci affidiamo, in Lui confidiamo”, perché “Gesù ci dà la forza di affrontare ogni prova con fede, con speranza e con amore, nella certezza che il Padre sempre ascolta i suoi figli che gridano a Lui, e li salva”.
Papa Francesco conclude così la propria lettera: “Caro Confratello, e tutti voi, cari fratelli e sorelle che parteciperete attraverso i media alla preghiera dinanzi alla Sacra Sindone, viviamo questi giorni in intima unione con la Passione di Cristo, per sperimentare la grazia e la gioia della sua Risurrezione. Benedico Vostra Eccellenza, la Chiesa torinese e tutti voi, specialmente i malati e i sofferenti e quanti se ne prendono cura. Il Signore doni a tutti pace e misericordia. Buona Pasqua!”
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