Nasa: un colloquio sulla vita e l’eredità spirituale di John Glenn.
L’agenzia spaziale americana ha organizzato sul proprio canale pubblico Youtube e sul proprio sito web questo panel virtuale per ricordare John Glenn, pilota, astronauta e senatore degli Stati Uniti, morto l’8 dicembre del 2016.
The life and the legacy of John Glenn. La vita e l’eredità di John Glenn.
Introdotto dalla direttrice del Glenn Center, la dottoressa Marla Pérez Davis, e dallo storico capo ad interim, il dottor Brian Odom, il panel ha visto gli interventi dell’amministratore della NASA Bill Nelson e dello storico e scrittore Jeff Shesol.
John Glenn, un astronauta vissuto tra fede e scienza.
Nato a Cambridge, Ohio, Stati Uniti il 18 luglio del 1921, John Glenn venne arruolato nel 1960 tra i Mercury Seven, i primi sette astronauti della NASA del Programma spaziale Mercury. E il 20 febbraio 1962, con la missione Mercury-Atlas 6, divenne il primo astronauta statunitense a entrare in orbita attorno alla Terra.
Lasciò la Nasa nel 1964 per candidarsi a senatore degli Stati Uniti, carica a cui fu eletto quattro volte, dal 1974 al 1992. Nel 1998 Glenn tornò a volare nello spazio, a bordo dello Space Shuttle, nella missione STS-95. Lanciato il 29 ottobre, Glenn partecipò a studi sulla fisiologia dell’uomo in età avanzata nello spazio, e stabilì, all’età di 77 anni, un nuovo record. nell’esplorazione spaziale.
Nella vita di Glenn, cresciuto in una famiglia molto religiosa, la fede era importante quanto la scienza, al punto di essere ordinato pastore della Chiesa Presbiteriana degli Stati Uniti. Dopo la missione a bordo dello Shuttle, affermò: “mi è impossibile vedere una simile creazione senza credere in Dio”. E spiegò come il suo riconoscere la teorie dell’evoluzione, non fosse in contraddizione con la propria fede: “Non mi sembra di essere meno credente se colgo con favore il fatto che la scienza prenda atto che noi mutiamo con il tempo e con l’evoluzione, e questa è una verità fattuale. Ciò non significa affatto che sia meno meraviglioso e che non possa esistere un qualche potere più grande di ciascuno di noi che sia stato e sia dietro tutto ciò che sta accadendo”.
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