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Eventi 2023

Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità

Ieri abbiamo celebrato la Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) nel tempo ha riconosciuto la desertificazione come un grave problema economico, sociale e ambientale in diversi paesi del mondo.

Papa Francesco nella sua enciclica del 2015  “Laudato si'”, ha affrontato la questione ecologica e sottolineato l’importanza di preservare l’ambiente per il bene delle generazioni presenti e future.

Nell’enciclica, Papa Francesco richiama l’attenzione sulle conseguenze negative dell’attività umana sull’ambiente, inclusi il cambiamento climatico, lo sfruttamento insostenibile delle risorse naturali, l’inquinamento e la perdita della biodiversità. Egli sottolinea che la cura dell’ambiente è strettamente legata alla giustizia sociale e alla promozione di un’autentica “ecologia integrale” che consideri l’interconnessione tra l’ambiente, l’economia, la politica, la cultura e la vita spirituale.

E invita tutti a una responsabilità collettiva per affrontare le sfide ambientali e sottolinea l’importanza di una conversione ecologica che coinvolga tutti gli individui, le comunità, le istituzioni e le nazioni. Egli incoraggia una visione di sviluppo sostenibile che rispetti la dignità umana e promuova la cura della casa comune, invitando a un dialogo aperto e inclusivo tra scienza, politica, economia, società e religione.

Prendere con urgenza misure concrete per mitigare i cambiamenti climatici, ridurre l’inquinamento e promuovere l’uso responsabile delle risorse naturali. Ha promosso l’adozione di politiche e comportamenti che incoraggino la transizione verso energie pulite e rinnovabili, oltre a una maggiore consapevolezza ambientale e a uno stile di vita più sostenibile.

Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità

Nel 1977, durante la Conferenza delle Nazioni Unite sulla desertificazione (UNCOD), è stato adottato il Piano d’azione per combattere la desertificazione (PACD). Nonostante gli sforzi compiuti, uno studio condotto nel 1991 dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) ha concluso che, nonostante alcuni esempi localizzati di successo, il processo di degrado del suolo nelle zone aride, semi-aride e subumide si stava generalmente intensificando.

Di conseguenza, la desertificazione rimaneva un tema di grande preoccupazione quando i leader di molti paesi si sono riuniti a Rio de Janeiro nel giugno successivo per il Summit mondiale dei capi di Stato di Rio de Janeiro (UNCED). Durante l’evento, sono state presentate la Convenzione sulla diversità biologica (CBD) e la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). È stato anche stabilito che la lotta alla desertificazione richiedeva nuove attività e un approccio integrato, enfatizzando le azioni volte a promuovere lo sviluppo sostenibile a livello di comunità. Questo approccio cercava di contrastare il fenomeno della desertificazione tramite l’accumulo di piccole azioni.

Durante il summit, è stata anche decisa la creazione di un comitato di negoziazione intergovernativo incaricato di preparare, entro giugno 1994, una convenzione per combattere la desertificazione nei paesi che soffrono di gravi siccità, in particolare in Africa. Il 17 giugno 1994, a Parigi, è stata adottata la Convenzione per combattere la desertificazione in tali paesi e aperta alla firma dei paesi interessati. Attualmente, la convenzione conta più di 170 parti, e la prima conferenza delle parti si è tenuta a Roma nell’ottobre 1997.

La Convenzione contro la desertificazione è considerata una delle tre principali convenzioni internazionali adottate a Rio de Janeiro, insieme alla CBD e all’UNFCCC.

Secondo la Convenzione, la desertificazione è identificata come la degradazione delle terre nelle aree aride, semi-aride e subumide, principalmente causata dalle attività umane e dai cambiamenti climatici.

Il concetto di desertificazione si riferisce ora al degrado delle terre soggette a sovrasfruttamento e uso non appropriato, anziché all’espansione dei deserti esistenti. Questo processo di degrado può essere lento o veloce, ma spesso è irreversibile, soprattutto nelle aree originariamente aride o semi-aride.

Le principali cause della desertificazione sono identificate nella deforestazione, nel sovrapascolo e nelle pratiche di irrigazione non adeguate. Tuttavia, la povertà e l’instabilità politica sono considerate fattori significativi che contribuiscono a questo fenomeno.

La lotta contro la desertificazione diventa quindi essenziale per garantire una produttività a breve e lungo termine per le popolazioni che vivono nelle aree interessate. Alla luce dei fallimenti del passato, la Convenzione sta cercando di sviluppare un approccio innovativo a questo problema complesso. Si prevede che non ci saranno soluzioni immediate, poiché le cause sono molteplici e complesse, che vanno dai meccanismi del commercio internazionale alle pratiche non sostenibili di gestione del suolo.

Pertanto, la Convenzione ha adottato una strategia incentrata sulla promozione di molte azioni a livello locale, che possono essere di piccole dimensioni ma con idee e approcci innovativi, e favorisce il partenariato internazionale. Questo perché i cambiamenti necessari devono avvenire sia a livello locale che internazionale.

La Convenzione mira a fermare il processo di desertificazione e a ripristinare parte delle terre degradate per contribuire al conseguimento della sicurezza alimentare nelle aree interessate. Il suo obiettivo ultimo è creare le basi per uno sviluppo sostenibile nei paesi colpiti dalla desertificazione.

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