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News 2023

Scienza, evoluzione e religione: nuovo studio rivela minore contrapposizione

Verso una convergenza tra scienza evoluzionistica e credenze religiose.

Un’innovativa indagine globale condotta dall’Università di Birmingham e da YouGov ha fornito nuove prospettive sulla relazione tra scienza evolutiva, religione e percezione pubblica. Lo studio, che ha coinvolto oltre 2000 partecipanti in sette paesi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Argentina, Australia, Canada, Germania e Spagna, rivela un panorama molto meno polarizzato di quanto comunemente percepito.

Percezioni errate e realtà.

Contrariamente a quanto comunemente creduto, lo studio ha scoperto un significativo sovrapporsi nell’accettazione della scienza evolutiva sia tra le persone religiose/spirituali sia tra quelle non religiose. Nel Regno Unito, ad esempio, l’82% crede nel processo evolutivo, compreso il 76% di coloro che si identificano come religiosi o spirituali.

Tuttavia, lo studio ha portato alla luce una sorprendente proiezione sociale: la maggior parte dei rispondenti, inclusi i religiosi, pensa che gli altri nella loro comunità religiosa facciano fatica ad accettare la scienza evolutiva. Questo divario tra credenza personale e credenza comunitaria percepita sottolinea un diffuso malinteso sugli atteggiamenti religiosi verso la scienza.

Incertezza e dubbi.

Curiosamente, la ricerca evidenzia anche aree di incertezza e dubbio sia tra i gruppi religiosi sia tra i non religiosi. Circa il 43% del pubblico del Regno Unito, compresi sia i religiosi/spirituali sia i non religiosi, ha espresso scetticismo o incertezza sul ruolo dell’evoluzione nello sviluppo della coscienza umana. Questo risultato suggerisce una lotta collettiva con domande esistenziali che trascendono le spiegazioni scientifiche tradizionali.

Il ruolo della religione nella società.

Il sondaggio getta luce anche sulla percezione pubblica dell’impatto sociale della religione. Da notare che uno su tre (32%) individui religiosi/spirituali nel Regno Unito ritiene che la religione abbia conseguenze sociali più negative che positive, un sentimento che sale al 68% tra le persone non religiose/spirituali. Questa autocritica all’interno delle comunità religiose indica una volontà di mettere in discussione e rivalutare il ruolo della religione nella società moderna.

Questo studio globale sfida l’idea comunemente accettata di un abisso incolmabile tra scienza e religione. Suggerisce un intreccio complesso e sfumato, in cui gli individui, indipendentemente dalle loro inclinazioni religiose o spirituali, si confrontano con e mettono in discussione sia i paradigmi scientifici sia quelli religiosi. I risultati aprono nuove vie per il dialogo e la comprensione, andando oltre gli stereotipi verso una visione più integrata della scienza, della fede e della coscienza umana.

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