Nuovi studi, condotti da un gruppo di scienziati dell’Imperial College di Londra e del Max Planck Institut Kernphysik, e pubblicati su Nature Photonics il 18 maggio 2014, con il titolo A photon–photon collider in a vacuum hohlraum doi:10.1038/nphoton.2014.95, sembrano dimostrarlo, confermando quanto avevano già teorizzato nel 1934 Gregory Breit e John Archibald Wheeler.
Già allora i due studiosi, in un articolo sulla rivista scientifica Physical Review, avevano infatti ipotizzato e descritto un processo in cui, utilizzando un campo elettromagnetico polarizzato ad impulsi brevi, ad esempio un laser, da un fascio di fotoni era possibile l’emissione di coppie di elettroni e positroni, generando così materia. Una teoria che finora non era stata però sperimentalmente verificabile, e che a sua volta confermerebbe sia il rapporto tra massa e energia teorizzato da Albert Eistein, sia una delle principali previsioni dell’elettrodinamica quantistica: la possibilità di creare materia dalla luce.
Le attuali tecnologie, utilizzando elevatissime energie, renderebbero finalmente possibile provare l’ipotesi Breit e Wheeler: Pike, Mackenroth, Hill e Rose, questi gli scienziati coinvolti nel nuovo studio, nell’articolo hanno presentato anche lo schema di progetto dell’esperimento, che potrebbe “rappresentare l’avvento di uno nuovo tipo di sperimentazioni nella fisica delle alte energie”, e dovrebbe essere possibile entro dieci/dodici mesi.
Link Nature Photonics immagine: cortesia Nature Photonics
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