L’Accademia Nazionale dei Lincei promuove a Roma un evento, giovedì 12 maggio 2016, per parlare del contributo femminile alla scienza, in particolare nelle scienze astronomiche e astrofisiche, e ricordare le maggiori figure di scienziate in questi ambiti, a livelli internazionali. Una presenza che vede l’Italia ai primi posti, pur con difficoltà per arrivare ai vertici: infatti già nel 2014, fonte INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, quasi il 30 per cento “dei ricercatori italiani iscritti alla IAU – International Astronomical Union, è rosa, e l’Italia è seconda solo all’Argentina e all’Ucraina”.
Nella sede di Palazzo Corsini, in via della Lungara, 10, alle ore 16.00 Francesca Matteucci, docente di Fisica Stellare all’Università di Trieste, terrà una conferenza dal titolo Le donne nell’astronomia, nell’ambito dell’iniziativa lincea delle conferenze Margherita Hack, dedicate appunto al ruolo delle donne nella scienza. Nata a Firenze il 12 giugno del 1922, Margherita Hack nel 1964 è diventata la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, precisamente l’Osservatorio Astronomico di Trieste, di cui è stata direttore fino al 1987.
Si era laureata in fisica all’Università di Firenze, con una tesi sulle stelle variabili Cefeidi, una particolare classe di astri che, per le loro variazioni di luminosità, sono utili in astronomia per determinare le distanze delle galassie o ammassi globulari in cui si trovano. Alle sue ricerche scientifiche, ha affiancato una intensa attività di divulgazione, per spiegare a tutti la scienza con libri, articoli e conferenze. Nel 1978 aveva fondato la rivista L’Astronomia, di cui era stata anche direttore; ha poi diretto anche la rivista divulgativa Le Stelle.
Pur provenendo da una famiglia di estrazione religiosa, il padre era protestante e la madre era cattolica, era atea, e si è spesso espressa in modi critici sull’equilibrio tra scienza e fede, anche se non sono state poche le sue aperture all’idea di Dio, e non ha mai rinunciato al dialogo con i credenti e con la religione. Numerosi infatti i suoi volumi, articoli e interventi sul rapporto tra fede e ragione, oltre che sul modo in cui viveva la propria laicità e il proprio essere scienziata. Ad esempio nel 2011 aveva pubblicato il libro Il mio infinito. Dio, la vita e l’universo nelle riflessioni di una scienziata atea, ISBN 9788860736789; nel 2012 aveva pubblicato, con il sacerdote Pierluigi Di Piazza, il volume Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete, ISBN 9788889100776; mentre nel 2013, con Nicla Panciera, In piena libertà e consapevolezza. Vivere e morire da laici, ISBN 9788868527839. È morta a Trieste il 29 giugno del 2013.
Immagine: cortesia INAF
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.