Domenica 3 marzo abbiamo celebrato la Giornata mondiale delle specie selvatiche.
Tema dell’edizione 2019, La vita sott’acqua: per le persone e il pianeta, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza della fauna marina, e di sensibilizzare l’opinione pubblica alla sua difesa e tutela. Il tema di quest’anno è stato definito dal Segretariato della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione – Cites Convention on International Trade of Endangered Species, e dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite – Undp United Nations Development Programme.
Gli oceani sono costantemente sfruttati in modo non controllato, anche a causa di pesca indiscriminata delle specie ittiche, o con metodologie che danneggiano i fondali e altre specie marine. David Morgan, del Segretariato della Cites, ha sottolineato che “tutte le balene e i delfini, le tartarughe marine, i cavallucci marini, molte specie di coralli e sempre più specie di squali sono stati messi sotto protezione dalla Cites” . Morgan ha anche ricordato come la Convenzione regoli e definisca un utilizzo sostenibile della pesca. Ricordando anche che la Cites vuole garantire che “il commercio di specie marine elencate nella Convenzione sia legale, sostenibile e tracciabile”.
I problemi dell’inquinamento.
L’inquinamento, soprattutto da plastiche, microplastiche e idrocarburi, è un’altra grande e costante minaccia. Che mette a rischio gli oceani, polmoni, regolatori del clima, e fonte di cibo per il nostro pianeta. Abdoulaye Mar Dieye, Segretario generale aggiunto dell’Onu e direttore dell’ufficio per la politica del programma dell’Undp ha spiegato che gli oceani “regolano il nostro clima, producono metà dell’ossigeno che respiriamo, forniscono nutrimento per oltre tre miliardi di persone e assorbono il 30% di anidride carbonica dell’atmosfera e il 90% del calore generato dai cambiamenti climatici”.
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