Questo il titolo della conferenza che il prof. Costantino Sigismondi, astrofisico dell’Università La Sapienza e docente per il Master in Scienza e Fede, ha offerto a Rio de Janeiro nell’ambito del ciclo di eventi del “Museo delle Idee”, promosso dal locale museo dell’Astronomia.
Al centro dell’evento, la figura di Gerberto, Papa e scienziato nell’anno mille, ma con una singolare attualità di pensiero, come teologo e come ricercatore; uno studioso che può a pieno titolo essere considerato un Leonardo da Vinci ante-litteram, per la multidisciplinarietà dei propri studi e per la moltepliciutà dei propri interessi scientifici, accademici e culturali.
Un uomo del X secolo, attuale appunto nel XXI secolo, anche come formatore, dal momento che le sue innovazioni nel campo della didattica restano valide dopo oltre un millennio, e riscoprire i suoi insegnamenti e le sue invenzioni significa ridare vita ad una vivacissima realtà intellettuale quale era quella che dello scorcio di alto medioevo in cui la cultura araba e quella latina avevano avuto occasioni di scambio nella Catalogna; proprio nella Catalogna Gerberto studiò durante il felice califfato di Al-Hakem II, che a Cordoba aveva realizzato la più grande biblioteca del mondo, con 700.000 volumi. Un decennio dopo Gerberto diventerà abate di Bobbio, il maggiore scriptorium europeo, che contava allora 600 volumi manoscritti.
Intensa la risposta e forte il coinvolgimento della comunità scientifica brasiliana per questo evento, e per i numerosi stimoli accademici anche dal punto di vista museologico; oggi, oltre a dover trovare i modi per rendere, oltre che fruibile, attuale il patrimonio culturale conservato negli scaffali, è necessario anche muoversi nell’arena digitale del web; lo dimostra il fatto che gli studi più recenti su Gerberto sono approdati proprio sulla rete internet, anche grazie al prof. Sigismondi e altri che con lui collaborano alla realizzazione di progetti informativi e didattici tramite siti web.
Ne è un esempio la rivista elettronica Gerbertus, fondata lo scorso anno e inserita, con proprio codice ISSN, nel sistema internazionale di risorse librarie e scientifiche. Rivista recensita anche nel database della NASA ADS, Astronomy Data System, gestito dall’Università di Harvard, e contenente oltre 2 milioni di articoli scientifici.
Un importante ulteriore modo per sostenere la diffusione, a livello internazionale, degli studi sulla storia dell’astronomia e della ricerca scientifica, e su questo grande personaggio, uomo di Chiesa e uomo di scienza.
Link evento, ICRA
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