I Neanderthal e gli umani moderni vissero insieme e interagirono per lungo tempo sulla terra, anche se scomparvero circa quarantamila anni fa, diecimila prima di quanto si pensasse comunemente. Lo dimostrerebbe uno studio scientifico effettuato con le nuove tecniche al radio carbonio su ossa e altri reperti provenienti da siti archeologici in vari paesi, dalla Russia alla Spagna. Realizzato da un gruppo internazionale di scienziati coordinati da Thomas Higham, archeologo della Oxford University, in Gran Bretagna, lo studio è stato pubblicato il 21 agosto 2014 sulla rivista Nature, n. 512, doi:10.1038/512242a.
Come ha dichiarato Higham, “umani e Neanderthal vissero contemporaneamente per un certo periodo di tempo in diverse parti dell’Europa”; questo determinò inevitabili interazioni, che diedero luogo sia a relazioni culturali e sociali, che a relazioni individuali e rapporti sessuali tra individui dei due differenti gruppi. I Neanderthal, ha spiegato, avrebbero vissuto in aree situate dal Mar Nero alla costa atlantica della Francia, fino a circa quarantamila anni fa, e si sarebbero poi rifugiati al sud della penisola Iberica, da dove sarebbero scomparsi, circa 12.000 anni dopo. Una conferma arriva pure da Paul Mellars, suo collega dell’Università di Cambridge, e a lungo sostenitore dell’ipotesi che i Neanderthal abbiano appreso l’utilizzo di determinati strumenti e tecniche dagli umani: “Dovrebbero esservi state molte opportunità di contatti o interazioni: migliaia di volte, nella maggior parte delle regioni europee, se non in tutte”, ha affermato.
Link Nature immagine: cortesia Thomas Higham
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