Spiegando anche che la vera fede “è quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani” e ci induce ad amare tutti, amici e nemici “senza distinzione e senza preferenze”. Così possiamo e dobbiamo vedere “nell’altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare” Perché la vera fede ha le proprie basi non nel rifiuto degli altri e nella discriminazione, ma nella “cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto e della fratellanza”
La fede autentica quindi ci da il “coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi è caduto”, di aiutare gli altri, aiutando noi stessi “a vestire chi è nudo, a sfamare l’affamato, a visitare il carcerato, ad aiutare l’orfano, a dar da bere all’assetato, a soccorrere l’anziano e il bisognoso (cfr Mt 25, 31 – 45)”. Perché la vera fede induce “a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri”.
E la fede autentica è anche umile, ha spiegato il Santo Padre, tornando a parlare di un atteggiamento necessario per chi vuole essere realmente cristiano: “In realtà – ha spiegato – più si cresce nella fede e nella conoscenza, più si cresce nell’umiltà e nella consapevolezza di essere piccoli”. Umili e coerenti, rifiutando anche ogni tipo di estremismo, tranne uno: quello nell’essere caritatevoli: “Dio gradisce solo la fede professata con la vita – ha infatti spiegato il Santo Padre – perché l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a Lui!”
Link Fede e Ragione
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