Negli ultimi anni sembra siano aumentati esponenzialmente i pensatori contrari all’idea di una possibile equilibrio tra fede e scienza: autori come Christopher Hitchens, e Richard Dawkins ad esempio, per di più letterariamente prolifici, considerando il grande numero di libri, pubblicazioni, pamphlet a sostegno di posizioni filosofiche agnostiche, ateiste, scientiste. É questa una delle ragioni che ha spinto il matematico, giornalista e divulgatore israeliano Amir D. Aczel a pubblicare il suo nuovo libro Why Science Does Not Disprove God – Perché la scienza non può disconfermare Dio, attualmente però non ancora tradotto in italiano. Nel volume, Aczel confuta le tesi scientiste secondo le quali l’Universo e il Mondo ad esempio deriverebbero dal nulla, oppure che la teoria dell’evoluzione possa spiegare tutta la biologia degli esseri viventi attuali e l’estrema complessità della vita. Al contrario, sostiene lo scrittore, proprio la scienza ci mostra la necessità dell’esistenza di Dio.
Nato ad Haifa, Israele, il 6 novembre del 1950, dopo essere emigrato negli Stati Uniti Aczel nel 1975 si è laureato in matematica all’Università di Berkeley, per poi ottenere un PhD – Philosophy Degree in statistica, all’Università dell’Oregon. Professore di storia della scienza e della matematica alla Bentley University in Massachusetts, è anche un attivo divulgatore scientifico: ha pubblicato numerosi libri, tra cui il più famoso è L’Ultimo teorema di Fermat – Fermat’s Last Theorem.
Segnaliamo una recensione del libro di Acezl sul Washington Post, da parte del fisico e scrittore Alan Lightman, docente all’MIT – Massachusets Institute of Technology di Boston. e autore del libro The Accidental Universe.
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