Questo il tema di un congresso internazionale svoltosi a Puebla, Messico, tra 8 e 10 febbraio 2017. Un evento per capire il modo in cui si insegna nel mondo il rapporto tra fede e scienza, quali sono le maggiori criticità, quali gli eventuali errori e quali le opportunità per una crescita intellettuale degli studenti e per promuovere un dialogo reale tra religione e teorie e ricerche scientifiche. Il congresso è stato organizzato da International Society for Science and Religion, Gran Bretagna; dal Centro per gli Studi su Scienza e Religione – CECIR dell’università Popolare Autonoma dello Stato di Puebla; dalla Fondazione per il Dialogo tra scienza e religione – DECYR, una ONG dell’Argentina.
Gli obiettivi principali dell’evento erano “presentare strategie educative innovative per il dialogo scienza e religione; definire attività di ricerca sulla funzione sociale del dialogo tra scienza e religione; rafforzare il dialogo culturale e scientifica tra scienza e religione; individuare le nuove prospettive sul dialogo scienza e religione alla luce dei nuovi progressi tecnologici e scientifici”. Il Congresso era articolato in quattro principali aree tematiche: la prima affrontava Le grandi questioni tra scienza e religione, considerate dal punto di vista della storia, dell’epistemologia e della metodologia. La seconda, L’istruzione e la formazione universitaria su scienza e religione, ha visto anche la presentazione di specifiche esperienze formative e didattiche, prevalentemente a livello universitario.
Sull’argomento è intervenuto anche padre Rafael Pascual LC, direttore dell’Istituto Scienza e Fede. Pascual ha parlato dell’Esperienza dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum in materia di studi di scienza e religione, iniziata con un corso singolo Scienza, filosofia e teologia, un dialogo possibile ? premiato nel 2002 con lo Science and Religion Course Program Award del CTNS. Dopo tale premio e il Congresso sulla Scienza e Religione – UPAEP, maturò l’idea di organizzare un programma formativo più completo, che sviluppasse le principali tematiche del dialogo tra fede e scienza, e fosse istituzionalizzato in un titolo di specializzazione della durata di due anni e quattro semestri. Nascevano così il Diploma in Scienza e Fede, che da subito promoveva anche un elevato numero di eventi, alcuni in collaborazione anche con altre realtà didattiche e istituzionali, e gruppi di studio e di ricerca come lo stesso SRM – Science and Religion in Media, o il gruppo di ricerca sull’Organismo.
Al punto da decidere di creare, nell’aprile del 2010, quello che è l’attuale Istituto di Scienza e Fede. Il Diploma è poi diventato con il tempo anche un Master di primo livello, e si è ulteriormente sviluppato sul territorio nazionale e internazionale, sia tramite ulteriori collaborazioni e accordi, sia attuando modalità di fruizione a distanza tipiche dell’elearning. Le altre due aree tematiche considerate nel congresso sono state La funzione sociale della scienza e della religione, considerata nella attuale realtà sociale e in quella universitaria e scolastica. La scienza, la religione e il futuro dell’umanità, valutati attraverso i più importanti contributi di pensatori e intellettuali al dialogo culturale contemporaneo, e considerate nella visione dell’etica della scienza e delle tecnologie del futuro.
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