Si celebra l’11 febbraio in tutto il mondo la seconda edizione di questa iniziativa, istituita nel 2015 a New York dall’ONU per promuovere la presenza delle donne negli studi universitari scientifici e favorirne l’inserimento in università e istituti di ricerca, come scienziate, docenti e ricercatrici. La scienza vede oggi scienziate affermate arrivare anche ai vertici di istituti come il Cern di Ginevra, il cui direttore generale dal 1 gennaio 2016 è Fabiola Gianotti; o studiose come l’iraniana Maryam Mirzakhani che nel 2014 è stata la prima donna a vincere la Field Medal, che per la matematica ha un valore paragonabile al Premio Nobel.
Oppure altri importanti esempi come la grande neuroscienziata Rita Levi Montalcini: Premio Nobel per la Medicina 1986; prima donna ammessa nella Pontificia Accademia delle Scienze; autrice di studi pionieristici sul cervello; socia dell’Accademia Nazionale dei Lincei per la Classe di Scienze Fisiche; fondatrice dell’Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello – Fondazione EBRI, European Brain Research Institute, e della Fondazione Idis – Città della Scienza. Il percorso per una reale potenziale parità tra uomini e donne nelle carriere scientifiche è importante anche per dare un ulteriore impulso allo sviluppo della scienza in tutti e i suoi ambiti teorici e applicativi. Allo stesso tempo, è però un percorso ancora lungo e complesso.
Anche perché poco più di cento anni fa, agli inizi del XX secolo, la possibilità per le ragazze di accedere a studi universitari, e persino a studi superiori, non era così certa come invece avviene oggi. Erano anzi molte le nazioni in cui ciò non era possibile. Così le iniziative previste per la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza – International Day of Women and Girls in Science, da una parte ci ricordano come certi cambiamenti culturali e sociali siano avvenuti solo recentemente, dall’altra vogliono incoraggiare il superamento delle residuali barriere sociali e culturali, raccontando anche le storie delle donne che hanno contribuito creare la scienza moderna e contemporanea.
“In questa Giornata Internazionale – ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite – esorto all’impegno per porre fine ai pregiudizi, e per maggiori investimenti nel campo della scienza, tecnologia, ingegneria e l’educazione matematica per tutte le donne e le ragazze, nonché per opportunità per la loro carriera e l’avanzamento professionale a lungo termine, in modo che tutti possano trarre beneficio dai loro innovativi contributi futuri”. Nell’immagine, credits WMO, due donne scienziate, Amelie Meyer e Allison Bailey, durante la missione norvegese NICE2015 in Artico.
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