Quest’anno ricorre il 200mo anniversario della nascita di Angelo Secchi, considerato uno dei padri della moderna astronomia. Fu direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano.
Padre Secchi era nato infatti il 28 giugno del 1818 a Reggio Emilia. È stato uno dei protagonisti del Collegio Romano, una delle più antiche e importanti istituzioni scientifiche, nata come istituzione educativa. Il collegio fu creato nel sedicesimo secolo dai Padri Gesuiti, per volontà dello stesso Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Erano previsti tutti i gradi di studio, fino a corsi universitari. La sede definitiva – nell’odierna piazza del Collegio Romano – fu fatta costruire da papa Gregorio XIII tra il 1582 e il 1584.
Nel 1787 Giuseppe Calandrelli ne fondò l’osservatorio astronomico – famosa la Torre astronomica a lui intitolata – di cui Angelo Secchi fu poi direttore dal 1850. Vi fu creato anche il Museo dedicato ad Athanasius Kircher, con strumenti, documenti e altri reperti, in parte ancora ospitati dall’attuale edificio. Il Collegio Romano, come la Specola Vaticana, è un esempio non solo di equilibrio tra scienza e fede. Dimostra come sia stata proprio la Chiesa Cattolica a promuovere lo studio della scienza, anziché combatterla come molti continuano a credere.
Nel Collegio Romano hanno insegnato, svolto ricerche o dibattuto scienziati come Galileo Galilei, Christophorus Clavius, il citato Athanasius Kircher, Christoph Scheiner. Erano astronomi e credenti, in molti casi pure sacerdoti. Scienziati che hanno contribuito a cambiare il modo in cui vediamo il mondo e l’universo. E che non vedevano alcun conflitto tra la scienza e la propria religione. Ne rappresentavano invece il possibile reciproco e complementare equilibrio
Padre Secchi: uomo di fede, fisico, geofisico, astronomo e meteorologo.
Dopo il periodo di noviziato Angelo Secchi aveva iniziato ad insegnare fisica e matematica al collegio dei Gesuiti di Loreto – Ancona. Era stato ordinato sacerdote nel 1847, ma i moti di Roma lo spinsero a trasferirsi per un periodo in Inghilterra. Da qui si trasferì successivamente negli Stati Uniti, dove insegnò alla Georgetown University, e iniziò gli studi in astronomia. Tornato a Roma nel 1849, divenne poco dopo direttore dell’osservatorio astronomico del Collegio Romano.
Come accennavamo Secchi è stato uno studioso e ricercatore poliedrico, innovatore in molti campi della scienza, tra cui soprattutto l’astronomia. È stato il primo a classificare le stelle tramite i loro spettri. Per i suoi studi è considerato il fondatore della moderna astrofisica. Giovanni Schiaparelli, altro grande astronomo, ingegnere e storico della scienza, lo definì “il principale e più autorevole astronomo italiano del suo tempo”. La sua fama e autorevolezza erano tali da consentirgli di continuare i propri studi anche dopo il 20 settembre del 1870.
Il suo busto in pietra al Pincio veniva usato per traguardare il meridiano dell’Osservatorio del Collegio Romano
Secchi fu anche un autore prolifico. Tra i suoi libri possiamo citare ad esempio Lezioni Elementari Di Fisica Terrestre Coll’aggiunta Di Due Discorsi Sopra La Grandezza del Creato. Le stelle, Saggio di astronomia siderale. L’Unita Delle Forze Fisiche: Saggio Di Filosofia Naturale. Sulla Distribuzione Delle Protuberanze Intorno Al Disco Solare, Memoria. Sugli Spettri Prismatici Dei Corpi Celesti: Memorie.
Come accennavamo a Roma, presso la Casina Valadier al Pincio, si trova un busto in pietra dedicato all’astronomo gesuita e realizzato nel 1879 da Giuseppe Prinzi. È definito anche come busto – mira. Per volontà dello stesso Secchi fu infatti collocato sopra ad una colonna con un foro e un pannello a caselle bianche e nere alternate. Di notte il foro era illuminato da una lanterna. Su tale mira Padre Secchi puntava il cannocchiale per determinare con precisione il il meridiano dell’Osservatorio del Collegio Romano.
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