Scienza, fede, ragione, informazione. Direttore Paolo Centofanti

News 2017, News dicembre 2017

In cerca di segnali radio da Oumuamua

Oumuamua, cortesia Eso - Komesser

Il progetto Breakthrough Listen e il SETI Institute stanno ancora lavorando nella ricerca di eventuali segnali radio dal più atipico asteroide che abbia attraversato il nostro sistema solare. Un asteroide per di più interstellare, quindi proveniente dallo spazio esterno, altra sua particolarità finora mai individuata in altri corpi celesti. Al punto da far ipotizzare anche che possa essere costituito di materia oscura. L’ipotesi che Oumuamua possa essere artificiale, realizzato da esseri alieni, è spiegata in un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista Scientific American.

Nasce non solo dall’origine e dalla forma dell’asteroide, comunque atipica e tale da farlo sembrare decisamente un’astronave, o qualcosa di simile. Oumuamua, come aveva anticipato Nature, ha infatti molte peculiarità, ad oggi non riscontrate in altri asteroidi. Ad esempio ha attraversato quasi perpendicolarmente l’orbita del pianeta Mercurio, ad una velocità di  decine di migliaia di chilometri all’ora. Troppo veloce inoltre per poter essere catturato dalla gravità del Sole.

Per la propria traiettoria nel nostro sistema solare, per i ricercatori,  sembra che Oumuamua “sia stato lasciato cadere nel nostro sistema solare da una grande altezza interstellare, accumulando ancora più velocità dopo un giro attorno al sole”, dal quale si è poi diretto verso lo spazio profondo. L’asteroide non è inoltre quasi certamente una cometa, né è composto di materiale ghiacciato. Nel suo giro intorno al sole non ha infatti mostrato una coda come accade normalmente per le comete, che perdono materiale a causa dell’attrazione del nostro sole.

Il suo colore rosso fa presupporre che l’asteroide sia stato bombardato da raggi cosmici, come accade nel nostro sistema solare ad asteroidi e altri corpi celesti. Questo rende presumibile che possa arrivare da un altro sistema solare. La sua forma allungata, come dicevamo, è poco spiegabile naturalmente, e anzi talmente particolare da sembrare che Oumuamua possa essere stato modellato artificialmente, se non progettato e costruito. La sua lunghezza arriva infatti ad 800 metri, mentre è largo solo 80.

Forme e proporzioni mai viste finora in altri asteroidi. E coerenti con  molti progetti per sonde interstellari, studiate con questa forma per minimizzare rischi e danni di collisioni con asteroidi e detriti spaziali. Inoltre, Oumuamua rotea a una velocità tale da poter fare a pezzi eventuali agglomerati di macerie, con una rotazione completa ogni sette ore e 20 minuti. E la sua struttura sembra a dir poco solida, costituita di roccia, se non metallo. Come fosse stato appunto costruito per affrontare lunghi e pericolosi viaggi interstellari.

Possiamo quindi per il momento solo aspettare maggiori informazioni dalle analisi scientifiche, e dalle indagini del SETI Institute e del progetto Breakthrough Listen, che con il radiotelescopio Green Bank Telescope della West Virginia, del diametro di 100 metri, ha studiato e ascoltato Oumuamua per 10 ore, cercando segnali radio di qualsiasi tipo in una elevata gamma di frequenze, e scansionandolo durante tutta la sua completa rotazione.

Lascia una risposta